ancona della Passione

ancona ca 1401 - ca 1425

Ancona di marmo bianco di Carrara, tirata a lustro scolpita ad altorilievo su due piani con nove formelle lumeggiate d'oro divise da colonnette tortili in primo piano e da pilastrini nel secondo. Quattro statue di Santi occupano gli spigoli. Coronamento marmoreo formato da cinque nicchie ad arco inflesso, più alta quella centrale, alternate a sei statue a tutto tondo di apostoli e santi. Nella parte posteriore, in corrispondenza delle nicchie sono scolpiti in forte rilievo i soldati della Resurrezione, sdraiati, con elmi, corazze e lance (alcuni acefali). La parte superiore e quella inferiore dell'ancona, sono ornate con foglie d'acanto, in parte dorate

  • OGGETTO ancona
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ doratura/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Iacopido Da Tradate
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ancona presenta un sensibile divario stilistico tra il rilievo centrale della Crocifissione di accento nordico e dal ritmo largo e sostenuto e il pittoresco gusto narrativo degli otto bassorilievi laterali. Per questi, caduta ormai la vecchia attribuzione a Giovannino de Grassi proposta inizialmente dal Mongeri (1872), è accettabile la proposta del Baroni (1955) ohe vi vedeva all'opera esperti esecutori campionesi, impegnati ad eseguire nel marmo disegni forniti da qualche maestro "internazionale" con preziosità da orafo e da avoriere in gara, con le interpretazioni in termine di costume contemporaneo dei fatti del Nuovo Testamento fornite dagli illustratori dell'Offiziolo di Monaco del Libro d'ore 757 di Parigi. Secondo il Rosci (1966) l'elemento plastico è quasi annullato dal duro stagliarsi grafico delle forme delle narrazioni popolari e in esso si conclude la tradizione campionese. Il Bugatti (1577) riferisce nella sua Historia che il duca "fece fare l'ancona in marmo della Passione del Signore del nostro altar grande, in segno di benevolenza, benchè non sia mai stata finita come doveva essere". L'Allegranza (1784) annota: "..verso poi la fine del secolo il Duca Gian Galeazzo adornò l'altar maggiore di marmi con IX tavole..." e aggiunge che nel 1537, su progetto dell' architetto del Duomo, Cristoforo Lombardino "fu portato avanti l'altar maggiore, vi fu ritenuta l'ancona di marmo donata dal duca, spianata l'area del coro, i marmi del pulpito voluto da Francesco M. Visconti servirono in parte al nuovo altare da cui fu tolto il tabernacolo aggiunto nel 1309". Sopra le quali (gugliette gotiche) sono collocate le statuette di dieci apostoli essendosi forse altre due smarrite. Ma siccome dal Duca non ebbe mai compimento quest'opera che è un per quel tempo delle migliori... sopra quest'ancona... fu nel 1554 eretto con molti pezzi di tufo il monte Calvario sparso simmetricamente di alcune statuette orate, di angioli destinati a portar lumi... e in cima d'esso un gran crocefisso con altre tre statue proporzionate di Maria Vergine, San Giovanni e la Maddalena... sotto queste statue due altre al naturale di San Domenioo e San Pietro poste nel 1625". In tempi recenti furono rimosse le cinque statue di Santi (Eustorgio, Magno, Domenico, Eugenio e Pietro) di legno imbiancato e colorato, collocate nelle nicchie e altre cinque sempre di legno (quattro angeli e Cristo vittorioso sulla morte) collocate in alto e tutte realizzate nel sec. XVII. Recentemente, per l'altissimo livello qualitativo, le formelle con la Crocifissione e l'Orazione nell'orto sono state riferite (Cavazzini,1997) all'intervento diretto di Jacopino da Tradate e "costituiscono due vertici assoluti nel panorama della scultura milanese della prima metà del Quattrocento". Tale intervento sarebbe stato successivo alle prime sette formelle appartenenti ad un autore ancora legato a stilemi Trecenteschi. Sulla questione di Jacopino da Tradate vedi anche: Cavazzini, L., Il crepuscolo della scultura medievale in Lombardia, Firenze, 2004, pp. 80-90
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300206070-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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