scenografia teatrale: interno di palazzo

stampa, post 1709 - ante 1714
  • OGGETTO stampa
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
  • ATTRIBUZIONI Juvarra Filippo (1676/ 1736): inventore/ incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Teatrale alla Scala
  • LOCALIZZAZIONE Casino Ricordi (ex)
  • INDIRIZZO via Filodrammatici, 2, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende teatrali romane si presentano sotto il segno della particolarità e dell'alternanza: a rapporti, anche stretti, con Venezia e la sua produzione lungo tutto il XVII secolo, subentra il freno imposto da papa Innocenzo (Antonio Pignatelli) che sul finire del Seicento (1697-98), impone prima la soppressione di ogni pubblica rappresentazione e in seguito anche degli spettacoli realizzati in teatri domestici. Con l'elezione del nuovo pontefice, Clemente XI (Gianfrancesco Albani) la situazione sembra mutare di segno. Nel 1701 il cardinale Ottoboni riesce così a far rappresentare un'egloga alla Cancelleria. Tuttavia altri eventi, questa volta tellurici,m minacciano la vita teatrale romana: un voto seguìto al terremoto del 1703, ne impedisce ogni ripresa per cinque anni. Intanto entre sulla scena romana un giovane architetto e sceneografo, Filippo Juvarra, che nel 1705 vince il primo premio del Concorso Clementino. Il primo incarico di Juvarra per il Teatro della Cancelleria (apparati scenici per la "Passione" di A. Scarlatti, ma è ancora una volta un'opera sacra) è del 1708 e tuttavia è solo con l'anno successivo che l'architetto è assunto stabilmente, come cappellano, mdal cardinale Ottoboni. La lunga premessa, per chiarire la situazione romana nella quale s'inserisce Juvarra, subito chiamato a ristritturare il Teatro della cancelleria e nel 1710 a preparare le scene per la prima fra le molte rappresentazioni che saranno da lui poste in opera. Opere spesso "costruite" su libretti scritti dall'Ottoboni, con musiche di artisti di talento (Pollaroli, A. Scarlatti). Le opere in musica rappresentate alla Cancelleria ebbero tutte i loro libretti a stampa, accompagnati dalle immagini, lodatissime, degli apparati scenici di Juvarra. Dalla "Vita del cavaliere don Filippo Juvarra", ms. (conservato alla Bibliteca di Perugia) scritto da anonimo (forse Francesco Juvarra) s'apprende infine che Filippo Juvarra incideva lui stesso in rame le sue scene, e ciò su invito del cardinale Ottoboni. Le tre incisioni conservate al Museo Teatrale alla Scala, come deposito dello stato, appartengono a questa prima fortunata stagione romana, esplicitata anche dall'iscrizione oltre che dal formato stesso delle incisioni. Fra le tante scene preparate da Juvarra per gli spettacoli romani, rese note dai libretti, e dunque facilmente riconducibili all'attività del Teatro della Cancelleria, le tre incisioni della Scala rappresentano invece apparati di opere delle quali s'è perso ogni riferimento. La critica ha individuato alcuni disegni e incisioni riferibili a opere in musica non ancora identificabili; le nostre incisioni possono essere confontate utilmente a invenzioni di questo fertile periodo romano. Infine, essenziali per un primo approccio all'argomento si rivelano gli studi di Mercedes Viale Ferrero (1970, pp. 50-52; p. 352, 360, con il particolareggiato catalogo; 1980, pp. 83-88; 91-93, 95, 98-99, 100-134, infra)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300200183-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso - Filippo Juvarra inv.In Roma nella Calcografia della R.C.A. presso la Curia Innocenziana - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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