Disegni delle Scene che Servano alle due opere che si rappresentano l'anno corente nel Reggio Teatro di Torino invenzioni di Ferdinando Bibiena, Architetto e Pittore del Ser.mo Sigr.r Duca di Parma (...). scenografia teatrale: dedicatoria con interno di teatro

stampa, post 1717 - ca 1718
Abbati Pietro Giovanni (notizie Seconda Metà Sec. Xvii-prima Metà Sec. Xviii)
notizie seconda metà sec. XVII-prima metà sec. XVIII
  • OGGETTO stampa
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
  • MISURE Altezza: 25
  • ATTRIBUZIONI Galli Ferdinando Detto Bibiena (1657/ 1743): inventore
    Buffagnotti Carlo Antonio (1660/ Notizie Fino Al 1715): incisore
    Abbati Pietro Giovanni (notizie Seconda Metà Sec. Xvii-prima Metà Sec. Xviii): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Teatrale alla Scala
  • LOCALIZZAZIONE Casino Ricordi (ex)
  • INDIRIZZO via Filodrammatici, 2, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione dedicatoria era posta sul frontespizio dei "Disegni delle Scene" (cfr. scheda NTCN: 002000174/0), opera che raccoglieva incisioni tratte dai disegni commissionati a Ferdinando Galli Bibiena per due melodrammi rappresentati nel carnevale 1699 al Teatro Regio di Torino, nel corso dei festeggiamenti e delle celebrazioni per la nascita del principe Vittorio Amedeo Filippo. Ferdinando Galli Bibiena figura come inventore delle scene, e tuttavia sembra accertato che a Torino si fosse recato il solo Abbati, suo allievo. Le scene erano poi state incise da Carlo Antonio Buffagnotti, in varie occasioni collaboratore di Ferdinando Bibiena, per essere infine incluse nella seconda edizione di "Varie opere di Prospettiva", uscita con un corredo di 71 tavole, fra il 1715 e il 1718. Dapprima riferite alle mutazioni per l'Arsiade e il Tito Manlio, allestite a Torino nel 1703, sono state poi sicuramente identificate da M. Viale Ferrero nell'Endimione e nell'Esione (cfr scheda NTCN: 00200174). Questa proposta è stata ormai del tutto accettata dalla critica, così come sembra chiarita l'inspiegabile dedica a Carlo Emanuele (nato nel 1701) e non invece a Vittorio Amedeo Filippo (nato nel 1699): Carlo Emanuele divenne principe ereditario solo nel 1715, dopo la morte del fratello maggiore erede al trono. L'iscrizione non è viziata da un errore di stampa: si tratta piuttosto di una ristampa più tarda, realizzata dopo la morte di Vittorio Amedeo (1715). Dopo tale evento il nome di Vittorio Amedeo Filippo fu eraso dalla matrice e sostituito con quello del nuovo principe: ciò spiega anche perché questo appaia molto più sbiadito rispetto alla generalità dei caratteri dell'iscrizione dedicatoria. Altri fatti contribuiscono indicare una data dopo il 1715: fra i più importanti occorre segnalare la presenza a Torino di Ferdinando e quella dell'Abbati dall'anno successivo, nonchè quanto segnalato nelle notizie storico critiche della scheda madre (00200174/0). A quanto consta, non tutte le mutazioni relative ai due melodrammi furono incise, almeno per questa seconda edizione: il gruppo della Scala ne conserva 11, anche se le scene realizzate per l'allestimento delle due opere torinesi erano12 per l'Esione e 8 per Endimione.A Esione si riferiscono (fra parentesi i numeri di collocazione, non di inventario, al Museo Teatrale alla Scala, Biblioteca Simoni):ATTO I: Piazza con triplicate strade (coll. scen. 780)Atrio copertoMare con scogli (coll. scen. 2507)ATTO II:Parte di galleriaStanza con gabinetti (coll. scen. 445)Giardino su le rive del mare (coll. scen. 2543)Terrazza che riguarda la pianuraCittà di Troia assediata, e assalita (coll. scen. 2469)ATTO III:Boschetto con capanneCampo d'ErcoleArchi che corrispondono alle prigioni (coll. scen. 443)Steccato dentro l'anfiteatroPer Endimione: ATTO I:Facciata della Reggia di Diana con fonti e platani (coll. scen. 778)Piccol boschetto (coll. scen. 779)Valle d'Argeo da un lato, e dall'altro fiume MeandroATTO II:Cortile di Diana corrispondente ad Arsenale (coll. scen. 444)Piccol boschetto (coll. scen 779)Selva grandeATTO III:Bosco con capanna di Silvano (coll. scen. 777)Tempio di Diana ( coll. scen. 441).Rispetto all'edizione realizzata qualche anno prima a Lodi (1692), con scene sempre di Ferdinando Bibiena, l'allestimento di Torino è meno ricco (cfr. Viale Ferrero, 1980, p. 77). Alcuni soggetti segnalati da M. Viale Ferrero con * hanno a Torino un taglio diverso da quello quadrato tipico del Teatro Regio: "furono forse ideati per altri luoghi, o per altri teatri, ma va osservato che alla tavola IV vi è uno scudo sabaudo" (vd. Mare con scogli, per Esione, atto I, 3), che nell'incisione della Scala presenta invece il tipico taglio quadrato (Viale Ferrero, 1980, p. 78)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300200174-1
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. Gen. n. 4013/1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso - Disegni delle Scene che Servano alle due opere che si rappresentano l'anno corente nel Reggio Teatro di Torino invenzioni di Ferdinando Bobiena, Architetto e Pitore del Ser.mo Sig.r DVCA di PARMA poste in opra, dipinte dedicate da me Pietro Giovanni Abbati all'ALTEZZA REALE di CARLO EMANUELLE DVCA di SAVOIA PRINCIPE di PIEMONTE RE di CIPROCarlo Antonio Buffagnotti intagliò - Abbati Pietro Giovanni - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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