Venere e Cupido con due satiri nel paesaggio. Venere e Cupido con due satiri
dipinto,
post 1570 - ca 1573
Peterzano Simone (1540 Ca./ Post 1596)
1540 ca./ post 1596
Personaggi: Venere; Cupido. Figure: satiri
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Peterzano Simone (1540 Ca./ Post 1596): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
- LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
- INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela, comparsa sul mercato antiquario di New York (Galleria Corsini) è stata riconosciuta come opera di Simone Peterzano da Mina Gregori ( in "Pittura a Bergamo dal Romanico al Neoclassicismo", Milano 1991, p. 252); con questa attribuzione, confermata dalla critica, l'opera è stata presentata alla Fiera dell'Antiquariato di Milano, nel corso della quale ne è stato proposto l'acquisto da parte dello Stato per la Pinacoteca di Brera. Il recupero della tela ha permesso di affrontare su nuove basi il problema della fase iniziale della carriera dell'artista ed in particolare quello della sua formazione veneziana accanto a Tiziano. Il dipinto mostra infatti evidenti componenti della pittura veneta (il paesaggio e talune rispondenze alla pittura di Tintoretto e Veronese), ma soprattutto il richiamo ad alcune opere di Tiziano, come la "Venere del Pardo" (Parigi, Luovre) e la "Danae" nelle sue varie redazioni. L'opera non è ricordata dallo scrittore lombardo Giovan Paolo Lomazzo, amico del Peterzano, e non sono stati rintracciati disegni preparatori nel fondo proveniente dalla bottega dell'artista: questo ha fatto ipotizzare parte della critica (M. Gregori, in "Pittura a Bergamo dal Romanico al Neoclassicismo", Milano 1991, p. 62) che l'opera sia stata eseguita durante il soggiorno veneziano del Peterzano. Più recentemente P. Marani ( "Veneri, Ninfe e Eroine: da Leonardo e dai leonardeschi a Lotto e Peterzano" in "Dedicato a Luisa Bandera Gregori", a cura di R. Patria, E. Zanesi; Cremona 2004, pp.62- 63) ha collocato la realizzazione dell'opera durante i primi anni di lavoro del pittore a Milano, riscontrando nella "Venere e Cupido" puntuali riprese di cultura o ascendenza leonardesca, da collegarsi ad opere al tempo a Milano: per esempio la posa del Cupido, ispirata al disegno di un putto reggifestone di Leonardo (Milano, Biblioteca Ambrosiana) o quella della Venere desunta dal modello classico dell' "Arianna" (Roma, Città del Vaticano, Museo Pio Clementino), rivista su disegni leonardeschi, ed infine il dettaglio del braccio su cui poggia la testa inclinata della giovane dormiente, ripreso dalla "Rhea Silvia" (Maastricht, Bonnenfanten Museum, inv. 3593), attribuita al così detto Maestro di Ercole e Gerolamo Visconti. La critica è comunque concorde nel datare il dipinto al 1570 circa, prima dell'altra unica opera di soggetto profano al momento conosciuta del Pterzano, l' "Angelica e Medoro" , ricordata dal Lomazzo nei suoi "Grotteschi" del 1578, e ricomparsa sul mercato antiquario di New York)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300183106
- NUMERO D'INVENTARIO Reg. Cron. 7428
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0