Galatea. Galatea
dipinto,
1692 - 1692
De Matteis Paolo (1662/ 1728)
1662/ 1728
Personaggi: Galatea; Aci. Figure: Tritoni; ninfe. Animali fantastici: mostri marini
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
De Matteis Paolo (1662/ 1728): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
- LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
- INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, proveniente dal convento di Santa Giustina a Padova, è menzionata per la prima volta nell'inventario ottocentesco redatto da Pietro Edwards senza alcuna indicazione dell'autore. Registrata come opera di Luca Giordano negli elenchi della quadreria abbaziale e in quello redatto in occasione del provvisorio deposito presso il convento di Sant'Elena dai finzionari Andrea Appiani e Ignazio Fumagalli (1810) , l'opera fu attribuita giustamente a Paolo De Matteis al momento del suo ingresso in Pinacoteca. Secondo quanto osservato da Pavone (Pittori napoletani del primo '700. Fonti e documenti, Napoli 1997, p. 238), la presenza della Galatea nel convento di Santa Giustina, insieme alla edue tele raffiguranti "Santo tentato dal demonio" e "Sacra Famiglia con Gesù bambino che mostra la croce alla Vergine" (Padova, Museo Civico), lascia ipotizzare che tale gruppo di opere fosse stato realizzato a Montecassino, quando P. De Matteis era impegnato nella decorazione della chiesa dell'abbazia. Il dipinto si richiama alla analoga composizione di Luca Giordano, databile intorno al 1675-1676, appartenuta al senatore fiorentino Ascanio Sanminati e oggi a Palazzo Pitti. Due studi preparatori per questo dipinto, e probabilmente derivati dalla composizione del Giordano, sono oggi conservati presso il Metropolitan Museum di New York La scena, che rappresenta il trionfo di Galatea e la metamorfosi di Aci in fiume, è simbolo della vittoria della nereide sulla passione distruttiva di Polifemo.Dal prototipo del maestro deriva anche il motivo del corteo degli amorini e creature marine.A quest'opera di De Matteis, che realizzò anche altre versioni di questo tema, dedicò dei versi il contemporaneo Andrea De Milo ("Le Rima. dedocate al signor Paolo De Matteis Celebre Depintore"), pubblicati nel 1696; essi dimostrano l'incidenza della pittura di Paolo De Matteis sulla produzione poetica coeva di ambito meridionale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300180435
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. Nap. 587
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in basso a destra - P. De Matteis 1692 - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0