Polittico di Monterubbiano. Madonna con Bambino in trono tra Santi

polittico, ca 1475 - ca 1480
Alemanno Pietro (notizie Dal 1475/ 1497-1498)
notizie dal 1475/ 1497-1498

Personaggi: Madonna; Cristo Bambino; Santo Vescovo; San Pietro; San Giovanni Battista; San Francesco d'Assisi; San Girolamo; San Cornelio Papa; Santo Stefano; San Ludovico da Tolosa; Cristo risorto

  • OGGETTO polittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Alemanno Pietro (notizie Dal 1475/ 1497-1498): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Lorenzo Veneziano
    Bellini Jacopo
    Scuola Marchigiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il polittico, ricordato in un inventario della chiesa di San Francesco a Monterubbiano del 1728, fu requisito nel 1811 da Angelo Boccolari, professore dell'Accademia di Modena, dopo la soppressione delle congregazioni religiose. Il polittico, attribuito al Perugino, fu diviso in tre parti e entrò a far parte delle raccolte della Pinacoteca di Brera il 24 settembre 1811; nell'inventario napoleonico fu distinto in tre gruppi, perchè ogni coppia di santi dell'ordine superiore e inferiore è dipinta su di un'unica tavola, così come i due soggetti centrali, divisi solo più tardi, forse in occasione dell'unico restauro documentato (1851), quando solo il gruppo centrale fu trasferito in deposito nella parrocchiale di Rovellasca (CO), da dove ritornò in Pinacoteca nel 1900. I tre gruppi restarono esposti separatamente in sale diverse, con la generica attribuzione a 'scuola marchigiana' fino al 1912, quando furono riuniti e montati in una cornice in stile tardo quattrocentesco, con una sistemazione probabilmente diversa da quella originale: S. Di Provvido (in Pietro Alemanno, 2005, p. 80) ipotizza una diversa sistemazione originaria del polittico, anche sulla base dei documenti riscoperti da W. Scotucci nella parrocchiale di Monterubbiano: il San Francesco avrebbe trovato posto, in origine, a destra subito dopo lo scomparto centrale con la Madonna in trono, come fa supporre anche il fatto che il polittico fu commissionato dai francescani; il San Ludovico da Tolosa avrebbe chiuso il registo superiore a destra. E. Daffra (1992, Pinacoteca di Brera, pp. 181- 188) ipotizza che il pannello centrale non appartenga al medesimo polittico dei laterali, come dimostrerebbe il fondo liscio, privo del motivo damascato che arricchisce i pannelli inferiori; nei due scomparti centrali, una incisione disegna per la cornice un profilo liscio, mentre nei laterali esso è lobato; il pavimento su cui poggia il trono della Vergine non è, infine, di marmo mischio e non può essere convincentemente allineato con quello dei Santi. Pertanto la studiosa ipotizza che il pannello centrale di questo polittico sia da identificarsi con la 'Madonna in trono con Bambino' già in collezione Sartoris (ora ubicazione sconosciuta, crf.Pietro Alemanno, 2005, p. 140) , che ha lo stesso fondo damascato dei pannelli laterali del polittico oggi a Brera.S. Di Provvido (in Pietro Alemanno, 2005, p. 80) in tal caso propone di posticipare la data del polittico di Monterubbiano a dopo il 1485, anno in cui l'Alemanno ottenne la cittadinanza ascolana, come è testimoniato dalla firma sulla tavola già Sartoris: 'civis ascolanus'. Cadrebbe così l'ipotesi di collegare a questo polittico la predella Caccialupi ( raffigurante 'Cristo benedicente, quattro evangelisti e un apostolo' cfr. Pietro Alemanno, 2005, p. 78), ipotesi per la quale era favorevole F. Bologna ('Note a Crivelli e all'Alemanno' in " Documenti dell'Abruzzo Telamano", III, 1 Pescara 1991).L'opera è stata ttribuita a Lorenzo Veneziano, a Jacopo Bellini ( firma e data 1453 false sul gradino del trono), a scuola marchigiana, e anchee a Carlo Crivelli (gli scomparti laterali), fino alla giusta restituzione dell'opera a Pietro Alemanno da parte del Ricci (1907). I disegni a carboncino, gia segnalati dal Ricci (1907, p. 92) sul retro delle tavole laterali sono stati riconosciuti da E. Daffra (1992, Pinacoteca di Brera, pp. 181- 188) come copie di disegni belliniani o repertori tratt da essi, nelle Marche, che giravano fra gli allievi di Crivelli, testimonianza dei continui contatti fra la città lagunare e gli artisti marchigiani minori
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300180377-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. Nap. 763-730-762
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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