ritratto di Paolo Giovio

dipinto, 1500-1524

Ritratto di Paolo Giovio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 62
    Larghezza: 46
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
  • INDIRIZZO Via Armando Diaz, 84, Como (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' pervenuto al museo nel 1972. La lettera, che nella iscrizione si trovano al di sopra del nome del personaggio, poco decifrabili, potrebbero essere interpretate come data. Molte furono le copie tratte dal ritratto originale di Paolo Giovio (il creatore del museo delle "verae imagines" degli uomini illustri nel sec. XVI) che secondo la testimonianza del Borsieri (lettera a Corticella, comasco; riportata col n. LXX in L. Caramel: Arte e artisti nell'epistolario di G. Borsieri, Milano 1966) nel 1621 si trovava presso Alessandro Giovio. Paolo Giovio, umanista, storico, nato a Como 1483, nominato vescovo di Nicera nel 1527, consigliere di sovrani e papi, muore a Firenze nel 1552. E il suo museo viene demolito nel 1615; ma la fama era stata grande e numerose le richieste di copiare i dipinti. Una copia del ritratto di Paolo era nella raccolta di Cosimo de' Medici (Vasari: Le Vite, tavola aggiunta alla II parte ed.. Giunti, Firenze 1568); il ritratto originale doveva essere più complesso, a mezza figura, e con l'iscrizione della data: 1546 (vedi scheda n., 168, nonchè l'incisione che appare nelle prime pagine delle edizioni di Basilea (1577, 1598) degli Elogia del Giovio). L'azione sempleficatrice dell'autore di questa copia è piuttosto vistosa: il collo di pelliccia è tagliato in modo da non seguire affatto la linea delle spalle; le linee che segnano l'inizio dei risvolti anteriori del mantello non confluiscono con quelle che delineano l'apertura del collo della pelliccia. Nel 1615 l'edificio fatto costruire dal Giovio per contenere il museo dei ritratti venne abbattuto (era in rovina per gli allagamenti dovuti alle piene del lago); ma ancora vi era chi chiedeva di copiare i famosi ritratti, divisi tra i due rami della famiglia. Del 1621 è la precedente citata lettera del Borsieri al Corticella, che intendeva appunto copiare i ritratti degli uomini illustri, nativi di Como. Al primo quarto del '600 sembra potersi far risalire anche il dipinto in esame.Bibliografia: Archivio comunale - 1972, 27/11 - cat. 5- 8, 1; L. Rovelli, L'opera storica e artistica di paolo Giovio, Vescovo di Nocera - Il Museo dei ritratti, Como 1928, n. 268/ 269 dell'elenco; Per Museo P. Giovio ved.: P. De Vecchi: Il museo gioviano e le "verae imagines" degli uomini illustri in "Omaggio a Tiziano - La cultura artistica milanese nell'età di Carlo V" - Milano 1977
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300178117
  • NUMERO D'INVENTARIO 589
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ISCRIZIONI Lungo il bordo superiore - I(?)TO/ PAULUS IOVIUS EPS NUCER - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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