ritratto di Giovan Battista Giovio

dipinto, 1550-1599

Ritratto di G. Battista Giovio (1748- 1814). Fondo uniforme, in terra di Siena bruciata. Marsina e sottomarsina in azzurro pallido, sontuosamente ricamate; il risvolto della marsina è in seta rosa intenso. I ricami dell'abito, i brillanti dei due anelli ai mignoli, la spilla sul nastro nero al colletto, le trine ai polsi, sono lumeggiati con spesse pennellate di biacca. Sul libro in verticale, su cui il personaggio appoggia la mano destra, e sui due (uno in rosso) adagiati sul tavolo non sono discernibili iscrizioni. Il volume tenuto in verticale (color pelle chiara) presenta sulla copertina posteriore lo stemma dei Giovio (inquadrato: 3 palle rosse medicee, concesse da Leone X; castello circondato da lago (isola comacina era antica residenza dei Giovio); al centro aquila bicipite; sopra: cimimiero etiare) da cui pende croce cavalleresca. ll dipinto è stato maamente restaurato: ridipinture; diffuse cadute di colore.Alcune lettere dell'iscrizione si sono perdute per adattare tela alla cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 92.5
    Larghezza: 77.5
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
  • INDIRIZZO Via Armando Diaz, 84, Como (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pervenuto al museo nel 1939 per dono del dott. Giuliano Aliati, insieme al dipinto n. 375 (i due ritratti hanno uguale cornice). Nel museo esistono altri due ritratti del conte G. Battista (schede n. 597 e 549), discendente degli umanisti Paolo e Benedetto. I volumi che appaiono nel diponto alludono alla sua attività di letterato, notevole per qiantità di scritti. Nella sua opera: Gli uomini della comasca diocesi nelle arti e nelle lettere illustri (Modena, 1794 - ristampa anastatica: Bologna 1975), a p. 120 il Giovio dà notizie di di sè, delle opere scritte fino ad allora. Fu personaggio notevole nella Como di fine '700. Educato nel collegio dei nobili di Parma, ammiratore di Voltaire e fervente cattolico, scrisse anche di economia, caldeggiando, a suo dire: "quella viste politiche che si eccitano dalla maggiorr popolazione e commercio". Fu coinvolto nel turbinoso periodo napoleonico. Come rappresentante del comune, inseme ad Alessandro Volta, andò ad incontrare Napoleone. In seguito fu arrestato dai giacobini comaschi (Maria Teresa lo aveva nominato ciambellano). Di lui in "Civiltà neoclassica nell'attuale territorio della provincia di Como" (convegno tenuto a Como nel 1979 - atti in "Arte Lombarda" n. 55- 56- 57 del 1980) ha scritto E. Travi p. 4). Dall'età apparente del personaggio e dell'acconciatura, si può ritenere il ritratto degli anni intorno al 1790.Bibliografia: Museo civico: Registro ingresso: 1939, n. 1088; Protocollo: 1939 - n. 1042, 6/9 e 1046, 13/9.Provenienza: Capiago (CO)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300178031
  • NUMERO D'INVENTARIO 376
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI Sul cartiglio bianco che appare nell'angolo inferiore sinistro - IO BAP. IOVIUS. FRANCISCI. F./ HOC. IN CUBILOCO. NATUS/ HIC. HEU. OBIIT./ (...)UPERPERA. MATER./ (...) IX A. TURRE. REZ./ ZONICI - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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