Beato Egidio da Roma

dipinto, ca 1490 - ca 1510

Personaggi: Beato Egidio da Roma. Attributi: (Beato Egidio da Roma) piviale; mitria

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 110
    Larghezza: 624
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bergamasco
  • LOCALIZZAZIONE Almenno San Salvatore (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stato di conservazione degli affreschi del ciclo pittorico in sacrestia è il migliore in assoluto di tutti quelli dell'intero complesso di S. Maria, in quanto non furono probabilmente mai scialbati. Gli affreschi della sacrestia sono stati segnalati da Volpi, 1956, p. 3, Capuani, 1964, p. 4 e poi considerati globalmente in Inv. 1965 p. 199 e n. 65, dove vengono definiti come prodottopopolare della fine del XV secolo, e dove si trascrivono in modo parziale e talvolta non moltorigoroso le iscrizioni, individuando così i personaggi. Manzoni 1988 p. 199 e n. 65 riprende quanto in Inv. cit., Gamba 1971 p. 125-126 li dice genericamente prodotto di pittori locali. La decorazione affrescata della sacrestia, locale di forma quasi quadrata a sud della chiesa, si distribuisce sulla volta e sulle lunette di passaggio dalle pareti alla volta, quattro lunette sui lati lunghi a Nord e Sud, e tre su quelli brevi ad Est ed Ovest. Si tratta di raffigurazioni su fondo campito in bianco, a tutto busto -o solo fino alle spalle- di vari Santi e Beati agostiniani. Segue la descrizione dei soggetti rappresentati partendo dalla volta, e poi procedendo da Nord in senso orario. Al centro della volta, entro un sole raggiato, Cristo risorto e trionfante sul sepolcro dialoga con S. Nicola da Tolentino, fronteggiato da un gruppo di fedeli. A Nord Beata Elena Valentini da Udine; Santa Monica; Santa Chiara da Montefalco e Beata Cristina da Como. A Est: S. Sebastiano e devoti; S. Maria della Consolazione, San Nicola da Tolentino e devoti almennesi; S. Rocco e devoti, in posizione speculare rispetto a S. Sebastiano. A Sud: i dipinti con busti di Beati dell'ordine agostiniano (Giovanni Bono da Mantova, Bonaventura da Padova, Alessandro da Sassoferrato e Egidio da Roma) sono parzialmente nascosti dall'armadio appoggiatovi presumibilmente nel Settecento: si riesce a leggere solo in parte le iscrizioni, per le quali ci si appoggia alla trascrizione non del tutto rigorosa in Inv. 1965. Ad Ovest: S. Nicola esorcizza una donna, con l'iscrizione: 'Nicolaus de Tolentino demonum effugator potentissimus'; segue 'Augustinus ecclesiae dictor eximius', Inv. cit. p. 68; 'S. Guilelmus comes Pictaviensis et inter comites Caroli imperatoris clarior olim habitus', che reca accanto una pergamena con la iscrizione: 'regnum mundi... /decem (?) ornatum/ recti... .../amore domini mei/ Ihesus Christi'. Il programma decorativo è quindi incentrato nei luoghi privilegiati della volta e della lunetta tra le due finestre, in primo luogo sulla intercessione di S. Nicola da Tolentino presso Cristo e presso la Madonna, distinta con l'appellativo di Maria Mater Consolationis, in favore del popolo almennese, fatto che si concretizza subito nella scena di esorcismo, e poi sulla intercessione dei SS. Rocco e Sebastiano, ai quali gli almennesi avevano fatto voto di erigere un oratorio in occasione della pestilenza del 1484 (cfr. scheda 03/00175402). Gli altri Santi e Beati cari all'ordine agostiniano svolgono anch'essi una funzione analoga, pur se vien dato loro meno rilievo. I dipinti fanno quindi esplicito riferimento alle due dedicazioni della chiesa, S. Maria della Consolazione e S. Nicola da Tolentino. Per quanto riguarda i caratteri stilistici, si noti la stesura piatta, prevalentemente poco graduata dei colori ricorrenti -bianco, nero, gradazioni ocra dal giallo, all'aranciato al rosso o al marrone- la predilezione per l'uso di evidenti linee di contorno che definiscono personaggi disposti frontalmente o di profilo su campiture bianche, evitando la più complessa veduta di tre quarti. Il pittore si dimostra comunque capace di definire il nudo ed una corretta articolazione del corpo in rapporto al panneggio: si veda la figura di Cristo. Le composizioni sono semplicissime e si evitano elementi di definizione ambientale. Il pittore sa però padroneggiare le più semplici regole di scorcio e della prospettiva centrica: si veda, partendo da Nord, la cassa aperta e la ghirlanda appesa accanto alla Beata Elena, la corte alle spalle di S. Nicola nella scena di esorcismo, -CONTINUA IN OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175426-12
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sotto la lunetta (?) - BEATUS EGIDIUS DE DOMO NOBILICOLUMNE DE ROMA PRIOR GENERALIS ARCHIEPISCOPUS BITURIENSIS - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

FA PARTE DI - BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1490 - ca 1510

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE