storie di Sant'Anna e San Gioacchino
dipinto,
ca 1517 - ca 1537
Ciclo di affreschi
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Bergamasco
- LOCALIZZAZIONE Almenno San Salvatore (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo si può considerare inedito, in quanto ne viene segnalata semplicemente l'esistenza nell'Inventario del 1965, p.67 e da Manzoni (1988, p.196): "La vita di Sant'Anna è narrata negli affreschi dei lati, quattro scene per parte". Fumagalli (1990, foto p.183) pubblica alcune scene. Il soggetto delle singole scene non è individuato, nè si parla dell'affresco della volta, omogeneo per stesura di intonaco e colore e per cifra stilistica. La presenza di una mente unitaria, responsabile dell'intero programma delle pitture della cappella, sembrerebbe inoltre comprovata dai particolari dell'apparato decorativo ancora riconoscibile, nonostante i gravissimi danni subiti dal complesso: sulla parete sinistra e destra, sotto le storie, si scorgono i resti di un'alta zoccolatura dipinta con il motivo di un marmo venato. Ciascuna storia è riquadrata con una cornice architettonica dipinta modanata. Nella volta a botte questa prosegue ad incorniciare l'intero campo rettangolare, arricchita da un motivo decorativo prospettico a largo intreccio, fermato da borchie a rosetta sugli angoli. Il ciclo narrativo si svolge a partire dalla parete sinistra e dalla scena in alto a sinistra, e continua sulla parete destra, sempre dall'alto, scendendo verso il basso, secondo la tradizionale sequenza: sulla parete sinistra la Cacciata di Gioacchino dal Tempio, Annuncio ad Anna, Sacrificio di Gioacchino, Partenza di Gioacchino verso la città dopo il sogno; sulla parete destra Incontro alla Porta Aurea, Nascita della Vergine, Presentazione della Vergine al Tempio, Funerali di Sant'Anna. La scena sulla volta è da mettere in relazione solo indiretta con la narrazione della vita di San'Anna, essendo identificabile con l'apparizione miracolosa della Sibilla che indica ad Ottaviano , il giovane guerriero inginocchiato e vestito all'antica, la Vergine con il Bambino nella mandorla in cielo. Gli affreschi risultano essere opera di una stessa personalità, operante nella chiesa dopo Boselli (1503-1515; cfr. scheda 03/00175374) e Previtali (1517; cfr. scheda 03/00175419), ma prima del pittore di cultura romanista documentato nel dipinto con lo Sposalizio della Vergine nella V cappella a destra (cfr. scheda 03/00175407). Le figure umane di proporzioni tendenzialmente allungate, si muovono con gestire sicuro all'interno di architetture classicheggianti costruite prospetticamente, oppure sullo sfondo di paesaggi velocemente tracciati. Il pittore ripropone più volte, con fare corsivo e un po' trito, le stesse soluzioni per diverse figure ed architetture, come nel caso dell'angelo annunciante a Sant'Anna e della Sibilla, dove quasi identico è il panneggio ed il gestire, o anche nella figura, specularmente ripetuta, di Gioacchino nella Cacciata e nell'Incontro, come pure nella struttura con rapida fuga prospettica nella Cacciata dal Tempio e nella Presentazione al tempio. Il modo sommario e stereotipato di eseguire il chiaroscuro ritorna anche nelle figure della volta, in particolare nel panneggio a cannoli fascianti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175379-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0