Giaele uccide Sisara

dipinto, post 1767 - ante 1773

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Albrici Enrico (1714/ 1775)
  • LOCALIZZAZIONE Alzano Lombardo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, eseguito per essere esposto nella Cappella del Rosario, vi rimase fino al 1934, quando venne rimosso e collocato prima nella casa parrocchiale, poi nell'andito della terza sagrestia. E' citato come opera di Enrico Albrici (o Albricci, Alberici, Albrizzi) dal TASSI (1793,II,p.113), dal Bassi (1822,pp.10-12), dal BONGIANI (1898, p.84-85), dall'Inventario 1877, da FORNONI (1913, p.58) e da PINETTI (1931, p.40), l'ultimo che lo vede ancora tra i sette dipinti della Cappella del Rosario. Da questa collocazione venne rimosso nel 1934, come indica PATELLI (1959,p.56), e nella Cappella venne riportato il dipinto di F.Capella con "Abigail che placa David", commissionato ed eseguito negli stessi anni di quello dell'Albrici , levato dalla Cappella nell'Ottocento assieme al quadro di Giovanni Raggi ("Balaam che benedice il popolo di Dio") per far posto ai nuovi pittori di gusto neoclassico: G.Diotti e V.Camuccini. Oltre Patelli, il dipinto di "Giaele che uccide Sisara" qui in esame è ancora menzionato da B.BELOTTi (1959,V,p.176), nell'Inventario Beretta del 1970, da PAGNONI (1979) e sopratutto da M.A. BARONCELLI che nella sua monografia del pittore Albrici del 1990 p.191 rende noto il contratto del 21 marzo 1767 stipulato dai Sindaci della Scola del SS.Sacramento e sottoscritto dal pittore che si impegna di eseguire entro un anno il dipinto "rappresentante la sacra storia di Sisara da ponere nell'angolo della Cappella della B.V. del Rosario" (Arch. Parr. di Alzano, cart.16A).Il contratto è interessante perchè elenca con puntigliosa precisione tutte le clausole cui deve attenersi il pittore: "che la tela sia di buona sorte"..."che l'impasto dei colori non sia superficiale"..."che sia ben presentata l'historia con buona prospettiva"... e che sia "conforme il modello". Ci si riferisce (precisa A.Baroncelli, p.191, scheda 3) al bozzetto presentato ai committenti dall'Albrici e oggi conservato all'Accademia Carrara di Bergamo (F. Rossi, 1979, p.349). La notorietà dell' Albrici è dovuta più che alle pitture sacre, ai quadri che dipinse "dopo il 1763 sul gusto di Faustino Bocchi, cioè con scene di nani e bambocciate": lo attesta il Tassi. (Si veda anche M. OLIVARI, "Faustino Bocchi", Milano 1990). Riguardo al soggetto del dipinto e alla sua scelta per ornare la cappella della B.V., si deve precisare che Giaele, come Giuditta ed Ester, è un'eroina della storia ebraica che trovò la forza di uccidere il generale nemico che opprimeva gli Israeliti, eroina che per i cristani divenne simbolo della Vergine vittoriosa sul demonio (Réau, "Iconographie de l'Art cretien" II, I, 1956,p.327)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300155762
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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