Il sacrificio di Abele. Angioletto con il secchiello e l'aspensorio. Angioletto con bacile

dipinto ca 1727 - ca 1727
Guaglio Giulio (e Aiuti)
notizie 1668-1751

La volta della terza sagrestia è divisa in tre fasce da due cos toloni aggettanti. Nella fascia centrale, l'affresco ovale rappresenta Abele inginocchiato a terra con le mani levate in preghiera davanti all'altare su cui sta bruciando un agnello. E' un offerta all'Eterno che appare tra le nubi. Nelle due lunette che affiancano il riquadro sono dipinti due angioletti svolazzanti nel cielo con oggetti liturgici un mano

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Guaglio Giulio (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Alzano Lombardo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'attività di Giulio Quaglio nella terza sagrestia di Alzano è confermata da tutti gli storici locali (BASSI, BONGIANI, FORNONI, BELOTTI, PATELLI, MANDELLI) e dagli studiosi che si sono occupati del pittore (MARINI, CAVAROCCHI, BARIGOZZI BRINI, BARACHETTI). Il Quaglio, nativo da Laino nel Comasco, fu operosissimo quale frescante in Friuli Slovenia, Austria, ma dopo i sessant'anni limitò la sua attività alla lombardia (le zone di Como, Bergamo, Brescia), dove spesso lavorava assieme ai figli pittori: Raffaele (morto prima del 1733), Domenico e Giovanni Maria (Cfr. Cavarocchi, 1976). Con alle spalle una solida formazione bolognese e veneziana, Giulio Quaglio si presenta come un pittore piuttosto indipendente, dal tratto deciso e robusto, che ama le grandi composizioni e affronta le scene narrative con facilità e chiarezza, passando da una pittura piena di impeto e dinamicità barocche ad una più leggera, anche nei colori, di tendenza rococò. Gli affreschi della terza sagrestia di Alzano vengono datati 1727: da Marini da Cavarocchi; da Barigozzi Brini. Ciò non mi risulta ( ho anche consultato i mss. della Curia Vescovile di Bergamo e non so da dove provenga questa notizia. Comunque è evidente che si tratta di un'opera tarda del pittore e secondo MARINI (1858, p.152) :" Nel lungo trentennio che gli rimaneva da vivere ( dopo il 1720 ca.) il maestro rinuncerà. definitivamente l'intervento diretto, lasciando lavorare la scuola e i figli e fornendo probabilmente spunti e disegni. Però - conclude MARINI - " forse non si dovrà negare qualche limitata partecipazione di Giulio alle pitture di Alzano" (opinione che ripete anche nell'articolo del 1974, p.9). Anche la BARIGOZZI BRINI vi nota una certa stanchezza "che si palesa nel ripetere ad esempio gli stessi tipi fisionomici anche nella stessa composizione", pur aggiungendo "che la paternità del Quaglio non è mai stata messa in discussione".Il 'Sacrificio di Isacco' della sagrestia di Alzano ricorda quello ( molto più bello) dipinto nella sagrestia di Sant'Alessandro in Colonna a Bergamo firmato e datato 1712, e un altro nella chiesa di Solza datato 1713. E' sperabile che il prossimo restauro alla terza sagrestia di Alzano ridoni vivezza agli affreschi di Giulio Quaglio (e agli stucchi che lo circondano)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300155504
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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