Statue dell'Abbondanza e della Carità, due genietti funerari

decorazione plastica, ca 1675 - ca 1699

Tutta la parete ad arco concava sopra la porta d'ingresso della prima sagrestia è decorata da stucchi bianchi ravvivati da una leggera tinteggiatura ad affresco degli sfondati, comparsa nel recente restauro. dal centro dell'arco si snodano due racemi fioriti che si concludono in due pendenti con frutti e nastri lungo le lesene ricurve laterali. Sui capitelli delle lesene stanno seduti due genietti a tutto tondo, in atto melanconico, col braccio appoggiato ad un teschio e con l'altra mano reggdti una face capovolta. Ai lati della nicchia centrale col busto del Valle ricadono due pendenti di frutta e si distende un gran drappo elegantemente panneggiato a coprire tutta la parete; sui cornicioni ai lati della lapide stanno sedute due bianche figure a tutto tondo: a sinistra l'Abbondanza, con la cornucopia in grembo, a destra la Carità con due bambini tra le braccia

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA Stucco
  • ATTRIBUZIONI Sala Giovanni Angelo (notizie 1651-1683)
  • LOCALIZZAZIONE Alzano Lombardo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ebbe proprietà a Lugano e a Bergamo. Morì verso il 1688". Si può dunque dedurre che Giovan Angelo fu costretto a.lasciare la terra d'origine ancor giovane ( e ciò spiegherebbe l'assenza di suoi lavori nel Canton ticino ), trovando in Bergamo la sua nuova patria. Qui i primi lavori sicuri datati sono gli stucchi per le volte del transetto di Santa Maria Maggiore eseguiti in partecipazione con Giovan Battista Barberiìhi dal 1651 al 1653, con ripresa dei lavori tra il 1655-1660 ( ANGELINI, 1968); indi troviamo la sua presenza nella Madonna dei Campi a Stezzano, alle porte della città, nel 1667 ( Così scrive FORNONI nei suoi mss . conservati alla Curia di Bergamo; nel fascicolo "Varie 1. Artis1i forestieri in Bergamo", nelle breve scheda sul Sala dice di aver trovato due contratti a Stezzano, uno del 24 febbr. 1667 e l'altro dell'8 maggio 1669.) In questi anni comunque Gio. Angelo aveva già cominciato a lavorare per la parrocchiale di Alzano: nel libro Mastro 1654-59 conservato nell'Archivio di detta chiesa, a p.46 destra ho reperito l'unico documento che accenna alla sua attività in questo cantiere: " 24 luglio 1659. Lire 94.20 consegnate al Sig. Gio Angelo Sala stuccatore per aver fatto il capitello di stucco per modello a lavoranti delle colonne conforme al disegno del Sig. Quadri". Dunque, tre anni dopo la famosa eredità di Nicolò Valle del 1656, giàerano iniziati i lavori per il rifacimento della vecchia chiesa di San Martino, sotto la guida dell'architetto Quadrio. E' evidente comunque che il grandioso rivestimento in stucchi che ricopre le navate potè prendere il via solo a volte ultimate, come scrive Patelli (1978): "nel 1669, gettata la volta, sono iniziati gli stucchi", stucchi unanimemente attribuiti da tutti gli scrittori di cose alzanesi a Giovan Angelo Sala, a partire da Maironi da Ponte (1819). I primi dotti storici della chiesa di Alzano, il prevosto GIACINTO BASSI (ms. in A.P.A. e testo stampato 1822) e il sacerdote GiUSEPPE BONGIANI (mss. in A.P.A. databili post 1898) scrivendo dello stuccatore della Parrocchiale e delle sagrestie lo indicano col nome 'Paolo Sala', nome che non ha alcuna giustificazione documentaria. Anche E.FORNONI nei suoi mss. custoditi nella Curia Vescovile distingue un Gio. Angelo Sala che lavora a Bergamo e un Paolo Sala che esegue gli stucchi ad Alzano; ma nel libretto stampato nel 1913 "Alzano Maggiore" si corregge e parla solo di un Giovanni Sala. Comunque, ritornando ad elencare l'attività di Giovan Angelo Sala è documentato che mentre eseguiva gli stucchi di Alzano continuava a decorare chiese e monasteri a Bergamaschi, certamente aiutato da una schiera di aiutanti ed allievi, di cui dal 1680 circa faceva parte anche il figlio Gerolamo (come sidirà più avanti). Nell'ottavo decennio del Seicento G.A. Sala fece statue in stucco e decorazioni nella chiesa del monastero di monache Domenicane Santa Maria Matris Domini, a.1674 (MARENZI, 1825; P.LOCATELLI, 1879; FORNONI, ms."Varie 1",p.113; PAGNONI, 1980); nella chiesa del monastero delle monache benedettine di Santa Grata, a.1676 (PASTA, 1775; BARTOLI, 1774; MARENZI, 1825; FORNONI, mss."Storia di Bergamo, X); nella chiesa del monastero delle terziarie francescane di San Giuseppe, statua in pietra del santo in una nicchia sopra la porta di entrata e stucchi ( PASTA, 1775; P.LOCATELLI, 1879; FORNONI, ms."Varie 1"; libro della Fabbrica della chiesa e coro" pagamenti a Gio Angelo Sala per stucchi nel 1681 e 1682, A.S.M. Fondo Religione, cart. 1971). Gli stucchi eseguiti in altre due chiese di Bergamo, San Leonardo, a. 1689 e Sant'Alessandro in colonna, a.1696 non sono più evidentemente opere di Giovan Angelo Sala che muore nel 1688 ca., ma del figlio ed erede Gerolamo, divenuto capo della bottega e di cui si tratterà nelle schede relative alla seconda e terza sagrestia, alle quali si rimanda. Ora ci possiamo brevemente occupare degli stucchi della prima sagrestia di Alzano Maggiore: confrontandoli con gli stucchi delle navate della chiesa e con quelli delle chiese bergamasche sopra citate ( che purtroppo sono stati tutti appesantiti e stravolti da copiose dorature eseguite nel Settecento) è evidente che essi sono opera di Giovan Angelo Sala, come è da tutti riconosciuto. La datazione proposta, inizi del 9° decennio, tiene conto che la lavorazione delle pareti deve necessariamente precedere la conclusione e sistemazione degli armadi lignei. In questi anni l'attività diretta del maestro era ormai in declino ed è possibile notare la presenza di nuove personalità e leggere varianti di esecuzione (cornici pareti nord)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300155375
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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