altare - a mensa, opera isolata - ambito bresciano (seconda metà sec. XVII)

altare a mensa, 1653 - 1699

altare in marmi policromi con lastra unica in breccia aurora al centro del paliotto entro cornice di paragone intarsiata a motivi geometrici. Pilastrini laterali anch'essi intarsiati amotivi geometrici con lesene addossate che recano intarsi mistilinei entro cornici profilate di nero. Alzata a gradino unico con volute terminali e decorazione geometrica

  • OGGETTO altare a mensa
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ intarsio
    breccia
    pietra di paragone
  • MISURE Profondità: 95 cm
    Altezza: 119 cm
    Larghezza: 254 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Bresciano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Giuseppe
  • INDIRIZZO Vicolo San Giuseppe, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Anelli (1981, p. 196, n. 30), propone per l'altare in esame una datazione agli inizi del secolo XVII per il paliotto di impianto manierista, tuttavia la tipologia della mensa con lastra unica di marmo entro cornice di paragone trova un riferimento nell'altare del Corpus Domini di Santa Maria in Calchera, datato 1653, il cui modello trova ampia diffusione in area bresciana. Anche le linee mosse delle cornici nere delle cartelle dei pilastrini suggeriscono una datazione alla seconda metà del secolo XVII. Le vicende del culto legato all'altare sono assai complesse e non ancora del tutto chiare (si veda Prestini, 1983, pp. 14- 16 con rilettura delle fonti). Fino al 1716 nella cappella dovrebbero essere venerati i santi raffigurati nell'affresco recuperato nel 1914 (03/00149274), quindi, nel 1716, il Paratico dei tagliapietra ottiene la concessione della cappelle e commissiona un nuovo dipinto all'Avogadro raffigurante i Quattro Santi Coronati. Tuttavia non è possibile controllare la fondatezza di tale commissione poichè sia Dorosini (1961, p. 57) sia Prestini, gli unici studiosi a riportare la notizia del coinvolgimento del Paratico dei Tagliapietra del 1716, non forniscono gli estremi delle fonti consultate. Inoltre, nel 1747, il dipinto dell'Avogadro risulta già spostato e al suo posto è venerato il Santo Nome di Gesù, raffigurato nel dipinto di Bernardi (visto dal Maccarineli, 1747, p. 38). Infine, nel 1810, l'altare "con parapetto e gradino di marmo" è dedicato di nuovo a San Ludovico, la cui immagine è venerata in un dipinto andato perduto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300149273
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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