Beata Paola Gambara Costa trasforma i pani in rose di fronte al marito Ludovico Antonio Costa
dipinto,
Personaggi: beata Paola Gambara Costa; conte Ludovico Antonio Costa; Madonna immacolata. Figure: Angeli. Attributi: (miracolo di Paola Gambara) rose. Oggetti: vaso. Araldica: stemma
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Bresciano
- LOCALIZZAZIONE Verolanuova (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Inventario degli oggetti preziosi, arredi sacri, et ogni altro mobile di spettanza della fabbriceria della chiesa di S. Anna fatto a dì 25 giugno 1886" (conservato nell'Archivio storico diocesano di Brescia, fondo Archivio parrocchiale di Breda Libera, cart. 39, fasc. 5) il dipinto "rappresentante la Beata Paola" è segnalato all'altare di sinistra, così anche nell'Inventario del 1972 (conservato nell'Archivio storico diocesano di Brescia) che reca un'attribuzione ad Andrea Celesti. La verifica stilistica del dipinto, però, induce a rifiutare tale attribuzione anche se l'autore, per ora, rimane ignoto (dal momento che anche le ricerche archivistiche nel fondo Gambara, committenti del dipinto, non hanno dato gli esiti sperati). Nel dipinto in esame è molto forte l'influenza della tradizione accademica bolognese che nei primi decenni del sec. XVIII è portata avanti da Antonio Musari e Donato Creti, ai quali rimandano sia l' impaginazione impostata sull'incrocio di diagonali sia la tipologia della beata. Tuttavia anche Brescia poteva offrire validi esempi di un linguaggio più accademico sia grazie all'attività degli anni Quaranta di Francesco Monti, di formazione emiliana, sia grazie alle opere del Batoni, che elabora un linguaggio classico di controllato dinamismo.Tuttavia il nostro autore si differenzia dagli altri poichè coniuga la levigatezza delle forme e il controllo compositivo comuni alle diverse tradizioni classicheggianti con un sentimento religioso ancora sostanzialmente barocchetto che lo porta a raffigurare la beata come una giovane donna di piacevole aspetto, con sfarzo di abiti e gioielli, così come il marito della beata, il conte Luigi Costa, è atteggiato in posa nobile ed elegante. Tale particolare sensibilità religiosa trova espressione in ambito bresciano nei dipinti realizzati intorno alla metà del secolo per la chiesa di S. Giuseppe, come ad esempio nella "Santa Margherita da Cortona" di Ferdinando del Cairo. Pertanto per il dipinto in esame si propone una datazione che non oltrepassa la prima metà del sec. XVIII
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300144587
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0