Sant'Agata sottoposta al martirio del fuoco
dipinto
1537 - 1537
Campi Giulio (1502/ 1573)
1502/ 1573
Decorazioni: il riquadro è delimitato superiormente da un festone di fiori e frutti policromi. Paesaggi: la scena è ambientata in un luogo aperto. Soggetti sacri: la santa è inginocchiata e con le mani giunte mentre prega con il viso rivolti al cielo; è circondata dai suoi carnefici e da vari soldati con armature pettorali armi e scudi. Figure: nella parte superiore del dipinto un gruppo di persone assiste affacciato ad un bacone a balaustra; gli astanti sono rivestiti da panni verdi azzurri e rossi. Elementi architettonici: chiude la scena sullo sfondo un arco oltre il quale si scorgono le cime di alberi ed un edificio piramidale
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
-
MISURE
Altezza: 500 cm
Larghezza: 360 cm
-
ATTRIBUZIONI
Campi Giulio (1502/ 1573)
- LOCALIZZAZIONE Cremona (CR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo Zaist riporta le affermazioni del Baldinucci: "Dicesi, che le prime opere che facesse Giulio sopra di se, fossero alcune grandi istorie del coro della chiesa di Sant'Agata, di Cremona, sua patria, nelle quali rappresenta il martirio di quella santa, in cui si vede imitato grandemente il buon modo, di dar tondezza alle figure che tenne il Pordenone". Il Vasari asserì pure prima il del Baldinucci che: "codeste opere di Giulio, che veggonsi in Sant'Agata, fossero le sue prime, dicendo (cit. Vasari) -Le prime opere che costui fece in sua giovinezza in Cremona, furono nel coro della chiesa di Sant'Agata, quattro storie che sì fatte non le avrebbe per avventura un maestro ben pratico-". Tale opinione insigne del Vasari viene poi riportata dal Panni: "Nel presbiterio si veggono espressi quattro fatti storici...nobilmnete condotti, al sì per la forza che il disegno..."(segue descrizione dell'opera). A quanto sostiene il Bora in uno degli ultimi saggi su Giulio Campi, il ciclo delle storie di Sant'Agata si contraddistingue per una sapiente orchestrazione teatrale, per la quale l'artista elabora complesse prospettive e impianti scenografici impostati sui diversi piani, ricorrendo ad un repertorio di architettura ed elementi ornamentali d'intonazione decisamente classicista. Evidendentissimi appaiono i richiami ormai pienamente assimilati ai modelli della pittura del Pordenone, del Parmigianino e del Correggio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300134432A-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
1996
2006
- ISCRIZIONI nei riquadri degli affreschi - IULIUS CAMPUS FACIEBAT MDXXVII - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0