altare maggiore, complesso decorativo di Buzzi Giuseppe (sec. XVIII)

altare maggiore, 1749 - 1753

Altare maggiore in marmo di variegati colori, con ciborio a forma di tempietto definito da tre colonnine laterali in "lumachello di Spagna" sormontate da capitelli corinzi sui quali poggia una trabeazione semicircolare che regge la cupoletta definita da cornici in marmo nero. Cimasa con putto in bronzo dorato con piccola aureola; nella parte inferiore tabernacolo in metallo dorato raffigurante la scena di Melchsedech che offre il pane ed il vino, ambientata in un interno con strutture classiche. Pareti di fondo con pecchi in lapislazzuli e diaspri in cornicette sagomate in bronzo dorato

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    Marmo
  • ATTRIBUZIONI Buzzi Giuseppe (notizie Sec. Xviii)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dai documenti d'archivio apprendiamo che per il nuovo altare maggiore il fabbriciere di S. Francesco di Paola, Rev. Giuseppe Maria Sorini, si rivolge a Giuseppe Buzzi di Viggiù, proveniente da una famosa famiglia di scultori e marmorai che da generazioni lavorano per il Duomo e le chiese più importanti.Il Buzzi nel 1749 esegue un progetto decorativo di ampio respiro (esiste il disegno, cfr. A.S.M.F.R. 1177) e lo realizza con qualche modifica entro il1753 per la somma di £ 10.200, come si legge nel contratto accuratamente steso dal suo committente che elenca con estrema precisione la qualità dei marmi "ben lustri", forniti direttamente dall'artista, con le singole parti in cui devono essere collocati. Nel 1753 si incarica Giovanni Battista Grossi di indorare tutte le parti in bronzo, compresa la statua del Redentore sopra il ciborio. L'altare, eseguito con estrema perizia tecnica, intriso ancora di cultura rocaille, rivela l'indirizzo neoclassico del Buzzi che nella regolare struttura e disposizione degli specchi, allontanandosi dalle suggestive creazioni in marmi misti di stile barocco, concentra secondo il nuovo gusto l'attenzione sul pregevole ciborio a forma di tempietto, e sul tabernacolo con altorilievo di sapore anch'esso settecentesco. Dello stesso stile sono gli altari maggiori che il Buzzi esegue per le chiese di S. Alessandro e S. Maria alla Porta. Nel 1940 Padre Ponzoni, nel libro intitolato "Le chiese di Milano", pur apprezzando la preziosità dei marmi, giudica babelica e confusionaria la loro disposizione.Dalle carte dell'archivio parrocchiale apprendiamo che nel 1900 l'altare viene interamente restaurato sotto la direzione dell'architetto E. Alamagna e Pietro Bagatti Valsecchi per la somma di L. 18.917,50 utilizzando il lascito del Marchese d'Adda, che per testamento aveva stabilito la cifra di L. 10.000 da destinarsi ai lavori di manutenzione e ripristino dell'altare maggiore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300095999
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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