Episodi della vita di San Giuseppe

decorazione musiva, ca 1213 - ca 1213
  • OGGETTO decorazione musiva
  • MATERIA E TECNICA pietra/ mosaico
  • MISURE Altezza: 39.5 cm
    Larghezza: 42.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Falsario (?)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera Collezione Vitali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il frammento si ispira a una delle storie della vita di Giuseppe l'ebreo, che decorano la cupola della seconda campata sinistra nell'atrio della basilica di San Marco a Venezia; Cutler e Dale (1993, p. 102) cui era stato segnalato da Carlo Bertelli, vi riconoscevano due midianiti dell'episodio di Giuseppe venduto dai fratelli; i due studiosi, tuttavia, ponevano dubbi sull'originalità del mosaico, evidenziandone le forti differenze qualitative con quelli della basilica veneziana. Irina Andreescu-Treadgold (1997, p. 200) ha precisato che il frammento è una variazione delle teste del coppiere e del panettiere del faraone nell episodio di Giuseppe che, in prigione, interpreta i sogni. Lo dimostrano i confronti sia con i calchi, ora conservati presso la Procuratoria di San Marco, sia con il mosaico ancora nell'atrio della basilica, caratterizzato da ampi rifacimenti eseguiti durante i restauri affidati a Giovanni Moro nel 1830. Andreescu-Treadgold (1997, p. 200) condividendo le perplessità di Cutler e Dale sull'autenticità del frammento ora a Brera, individua nella fattura del mosaico alcuni indizi a conferma di questa ipotesi: l'improbabile architettura della casa sullo sfondo, ben lontana sia da quella che si nota sullo sfondo del calco ora presso la Procuratoria di Venezia, sia da quella realizzata da Giovanni Moro durante i restauri del 1830; la disposizione delle tessere musive, volutamente distanziate, a suggerire l'antichità del frammento; il riuso di tessere antiche e probabilmente provenienti proprio dal cantiere di San Marco, accanto a materiale più recente, e infine i lati del frammento, sfrangiati e smangiati "ad arte", quasi a sottolineare il suo fortunoso recupero da un più ampio mosaico. Sulla base di tali constatazioni I. Andreescu-Treadgold (1997, p. 200) giunge alla conclusione che il frammento in questione possa essere stato frutto di una variazione del tema delle due teste dei servitori del faraone da parte di Giovanni Moro, cui furono affidati importanti restauri di cicli musivi, come appunto quello di San Marco. Dagli atti del processo intentatogli a Venezia nel 1858, sembra ormai accertato che l'imprenditore-restauratore conservasse a casa sua svariati frammenti di mosaico, provenienti dai cantieri presso i quali aveva lavorato: egli li vendeva senza troppi scrupoli, o se ne serviva per creare nuove composizioni con tessere e materiale più antico anch'esse destinate al mercato antiquariale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300095924
  • NUMERO D'INVENTARIO Reg. Cron. 7396
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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