il transito del santo e due apparizioni miracolose di Sant'Antonio da Padova

dipinto 1645-1650

Gli episodi sono dipinti al centro della volta (il transito), entro una cornice quadrata ad ovoli e dentelli, ed ai due lati entro "medaglioni" lobati entro una decorazione in stucco con decorazione in oro costituita da volute a cartoccio, putti, erme femminili desinenti in acanto ed alate. Il tutto contro un fondo oro e viola a minutissimi scacchi. A sinistra è raffigurato un gruppo di persone in abito contemporaneo. Tra queste uno sembra indicare il numero tre con le dita della mano mentre un uomo indica animatamente un alto loggiato. Qui un uomo, forse lo stesso barbato che appare nel medaglione a fronte, alza una coppa verso la figuretta del santo che appare in alto tra le nubi. Nel "medaglione" a fronte tre vecchi, barbati, seduti attorno ad un tavolo, assistono alla spremitura di un grappolo d'uva che un uomo più giovane, barbato anch'egli, effettua entro una coppa mentre un giovane tiene il ramo di vite. La scena si svolge in gustoso interno dal carattere tra il quotidiano e l'aulico. Forti i caratteri realistici se non popolareschi recuperati dalla tradizione romaniniana. Al centro della volta è raffigurato con una prospettiva dal basso il Transito del santo di Padova. La scena si svolge al sommo di una gradinata ed è affollata di figure

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Amigoni Ottavio (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco d'Assisi
  • INDIRIZZO Piazzetta San Francesco d'Assisi, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Faino, il primo che citi l'autore di questi affreschi, afferma: "al volto di qta Capela à stucho adorato gli à dipinto alchuni miracholi del Sto di Ottavio Amigoni et sonno à fresco". Successivamente l'averoldo ricorda i Miracoli di Sant'Antonio "molti in piccolo istoriati nè partimenti del volto fregiato di stucco e d'oro" senza peraltro specificarli, come anche il Paglia. L'attribuzione tradizionale fu accettata dal Morassi e da tutta la critica successiva. L'Anelli ed il Guzzo ritennero che le due scene laterali raffigurassero due apparizioni del santo taumaturgo "forse anche da memorie locali" (Iconografia antoniana, 1981), proponendone la datazione al 1645-50 per le numerose analogie con opere dell'Amigoni di quello stesso decennio rilevandovi inoltre, giustamente, un gusto narrativo di sapore realistico, se non popolaresco, quasi neo-romaniniano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300092321
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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