storie dell'infanzia di Cristo

capitello figurato, 1150 - 1174

In marmo di musso. Il capitello è decorato con scene neotestamentarie: L'Adorazione dei Magi, L'Annunciazione dell'Angelo a Giuseppe e la Fuga in Egitto. Sul primo lato si osserva un Re Mago reggente con ambo le mani un dono non identificato; sul lato successivo sono gli altri due re, il primo sostiene un piatto colmo di monete, il secondo offre umilmente il suo dono che è raccolto da Gesù seduto in grembo alla Madonna. La terza faccia illustra l'annuncio dell'Angelo a Giuseppe con la notizia del pericolo imminente. L'ultima scena narra la Fuga in Egitto, con la Vergine seduta sull'asino, mentre San Giuseppe, secondo un'insolita iconografia, regge il Bambino

  • OGGETTO capitello figurato
  • MISURE Profondità: 39
    Altezza: 29
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
  • INDIRIZZO Via Armando Diaz, 84, Como (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Venturi (1904, p. 204) ritiene che il capitello, del XII secolo, ricordi le sculture dei precursori emiliani dell'Antelami. Il Porter (1917, p. 34) lo data al 1135, ravvisandovi influssi di Wiligelmo e di Niccolò, dello Scultore della Porta dei Principi e di quello di San Celso di Milano. Lo studioso afferma che alcune figure, quali l'Angelo, sono simili a quelle poste su di un capitello del Museo Civico di Modena. Il Toesca (1927, p. 789) lo assegna alla II metà del XII secolo. Secondo il De Francovich (1940, pp. 248- 251) il capitello annovera numerose affinità con la scultura lombarda della prima metà del XII, per le teste grandi e volumetriche dallo sguardo fisso e severo, dovuto agli occhi impiombati, per i capelli striati ed aderenti al capo, per le pieghe avvolgenti e circolari delle maniche e per le mani enormi. Certi manierismi del panneggio possono rammentare le figure di Niccolò. Lo studioso conclude l'analisi affremando che alcune caratteristiche risultano affini a quelle dei rilievi della Porta dei Principi a Modena. I bordi serpeggianti delle pieghe dei manti dell'Angelo, di San Giuseppe e della Vergine risultano provenire dall'area Aragonese. Lo Zastrow (1978, p. 56) dopo aver considerato le alte doti qualitative del Maestro per la ricerca veristica e per la plastica realizzazione dei corpi, ritiene che appartenga al tardo XII secolo. Suppone inoltre che il capitello sia perfettamente inserito nella cultura Comasca. Bibliografia: G. De Francovich, Wiligelmo da Modena e gli inizi della scultura romanica in Francia e in Spagna, in "Rivista del reale Istituto d'rcheologia e Storia dell'Arte", 1940, VII, pp. 248- 251; O. Zastrow, Scultura carolingia e romanica nel Comasco: Inventario territoriale, Como 1978 (vedi rist. 1979 (1 rist. Como: Società Storica Comasca e 1981)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300088846-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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