rilievo, frammento - bottega lombarda (inizio sec. XII)
rilievo,
1100 - 1110
Frammento di pulpito. La lastra convessa, sotto la modanatura che corona il bordo superiore, ha una figura nimbata ed alata, indossante paramenti vescovili e reggente con la mano destra il pastorale e con la sinistra un libro. Ognuno dei suoi piedi è calcato pesantemente sul capo di due mostri, un leone e una chimera
- OGGETTO rilievo
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MISURE
Profondità: 27
Altezza: 106
Larghezza: 74
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
- INDIRIZZO Via Armando Diaz, 84, Como (CO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per il Venturi (1904, p. 202) le sculture del frammento sono simili a quelle del portale del San Fedele di Como (XII sec.). Il De Francovich (1936, p. 282; 1952, p. 465, n. 123) sostiene che le opere - entrambe della prima metà del XII secolo - siano affini nelle sagome e nella struttura delle ali, nella forma delle aureole e della testa allungata e nei piedi massicci della figura. Sarebbero poi simili alle figure del pulpito di San Giolio d'Orta, soprattutto per il modo di atteggiare i mostri, con le fauci spalancate e protese a mostrare i denti enormi. la Dufour Bozzo (1966, pp. 95- 96) ritiene che la maniera di tipizzare le figure dei draghi con il muso allungato, l'occhio a doppia bmandorla ed il naso a bottone, sia identico a quello dei draghi nel fregio murato sul fianco destro della chiesa di San Lorenzo di Genova, della metà del XI secolo. Lo Zastrow (1978, p. 54), che pensa che provenga dalla chiesa di Sant'Abondio, suppone che la lastra sia simile a quella che orna il portale della chiesa di San Fedele di Como, per l'intensità della rappresentazione e l'elevato senso narrativo della scena, il tutto non disgiunto da un buon livello tecnico esecutivo. Le somiglianze tra le due opere sono innegabili, soprattutto nelle figure antropomorfe, nella definizione delle ali, nelle acconciature a corto casco, nei visi allungati dai grandi occhi atoni spalancati. Il modo di caratterizzare le figure mostruose è comune a tutta la scultura comasca: lo si può appurare osservando, ad esempio, due frammenti scultorei della distrutta chiesa di San Giacomo a Menaggio, in cui la resa corporea è affine e la vivezza dell'intaglio è identica.Bibliografia: G. De Francovich, La corrente comasca nella scultura romanica europea, in "Rivista del Reale Istituto d'Archeologia e storia dell'arte", V, 1936, p. 282; C. Dufour Bozzo, La diocesi di Genova in Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo - Corpus della scultura Alto Medievale, Spoleto, 1966, IV; O. Zastrow, Scultura carolingia e romanica nel Comasco: Inventario territoriale, Como 1978 (vedi rist. 1979 (1 rist. Como: Società Storica Comasca e 1981)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300088843
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0