Sulla lunga asta si imposta un rinascimentale tempietto di forma esagonale con altrettante nicchie racchiudenti le effigi ad aggetto di alcuni personaggi. Dalla sommità si innalza l'elaborata architettura di questa grande corce che sul davanti presenta alle estremità di ogni braccio mezze figure ad alto rilievo. Le figure sono incorniciate da tre parti da una croce greca, contornata da un semicerchio contenente una sbalzata testina d'angelo. Ogni mezza circonferenza a sua volta è contornata da due arricciate foglie d'acanto che nel punto d'incontro, recano un pomolo a froma di anfora. Nel centro della Croce il Crocifisso che reca, dietro la testa, una piccola croce greca sviluppantesi da una quadrato con inscritta una circonferenza. Dagli angoli di questo quadrato si dipartono altrettanti motivi floreali stilizzati. Sulla faccia posteriore spuntano i simboli dei quattro evangelisti. Nel centro della croce su un elaborato capitello, la figura sduta dell'Eterno benedicente. Sulla fascia centrale al di sopra della figura angelica si trova il simbolo eucaristico del pellicano che nustre i suoi piccoli
- OGGETTO croce processionale
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ incisione/ fusione/ cesellatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LOCALIZZAZIONE Castelleone (CR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa elegantissima e preziosa croce d'argento, descritta da Canù, per antica tradizione viene ancora oggi chiamata "la croce del carroccio delle bodesine" per ricordare la vittoria riportata dai Cremonesi sui Milanesi il 2 luglio 1213 in località Bodesine come riferiscono alcuni storici locali. In quell'occasione come trofeo di vittoria fu conquistato anche il carroccio dei milanesi oltre a molto argento con cui, ricorda D. Clemente Fiameno nella sua Castelleonea (1639), si realizzò la presente croce. Per la verità Cantù parla di "tre croci ... con magnifiche cesellature", ottenute con la fusione dell'argento totlto ai nemici sconfitti. Sempreb lo stesso stotrico riferisce anche che tale preziosa manifattura del sec. XIII "... insultata dai nostri che credendo migliorarla la dispogliarono di alcune parti importanti", ma senza specificare ulteriormente. Come si presenta oggi questa croce con evidenza appare che si tratta di un'opera della fine del sec. XV con palesi richiami stilistici agli scultori quattrocenteschi settentrionali: Romano; Mantegazza C.; B. Briosco; G.A. Amedeo. Più che l'inquadratura, con finissime decorazioni, le mezze figure poste alle estremità dei bracci della croce presentano accenti di nordica espresione la quale , per altro, si attenua nel gusto classico dell'Umanesimo. Tuttavia i collegamenti proposti non permettono di avanzare nessuna ipotesi circa la personalità dell'anonimo argentiere, il cui linguaggio figurativo appare ancora troppo legato a quel gusto ornamentale un poco trito tipico di certa provinciale tradizione lombarda
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300081629
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0