ciborio, insieme di Locheti Alessandro (sec. XVI)

ciborio,

ciborio a tempietto con pianta semicircolare; base a cinque lati ornata di fogliami su cui si alza lo zoccolo con mensole sotto le quali si trovano i simboli degli evangelisti a tutto tondo (leone, aquila, angelo, bue); tra le mensole si trovano cinque riquadri, i quattro laterali con busti a rilievo e decorazioni a teste stilizzate, il centrale con cherubino a rilievo e l'iscrizione contenente la firma; sopra lo zoccolo si trova il corpo centrale del ciborio a forma di tempietto a cinque lati suddivisi da colonne corinzie poste su basi insistenti sulle mensole dello zoccolo (le basi sono decorate con rilievi raffiguranti gli evangelisti e personaggi del Vecchio Testamento) e con il fusto decorato da cespi d'acanto e testine a bassorilievo; nei cinque lati si aprono nicchie con statue dei santi Antonio Abate, Maria Maddalena, Alessandro, Giovanni Battista (rubate in epoca imprecisata); nella nicchia centrale bassorilievo con ostensorio ambrosiano fiancheggiato da due sportelli con due figurine di santi; sopra corre un fregio a racemi; fastigio a forma di tempietto circondato da balaustrata con colonne corinzie, fregio con tritoni e nereidi e tetto a scaglie di pesce (statue Cristo, Madonna e angeli rubate); statuetta del Redentore all'apice; lato posteriore piatto

  • OGGETTO ciborio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Locheti Alessandro (1545 Ca./ 1608)
  • LOCALIZZAZIONE Lovero (SO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Ninguarda durante la visita pastorale (1589) scrive che la chiesa di S. Alessandro era "satis ampla et valde elegans" , "cum insigni super altari maiori et eleganti sanctuario seu tabernacolo ligneo deaurato", da identificare con il presente ciborio. Il Ninguarda poi riporta che il committente dell'opera fu il padre agostiniano Battista Delaqua, del monastero di Lovero. La Gnoli Lenzi (1938) e il Gianoli (1953) leggono la data erroneamente 1581. S. Coppa (1985) riporta la data esatta 1582. La stessa a proposito del tabernacolo della chiesa di S. Giorgio a Grosio scrive: "Che la tipologia di tabernacolo corrente in Valtellina nell'ultimo quarto del XVI sec. fosse questa è confermato da un altro esempio non troppo dissimile, pur se più elaborato nell'impianto architettonico e più leggero nel disegno, come consentiva il materiale impiegato, il legno in luogo del marmo: si tratta del tabernacolo della chiesa di S. Alessandro di Lovero, opera di Alessandro Locheti di Lovero, firmato e datato 1582; in esso ritroviamo la cupola con rivestimento a squame, i fregi a fogliette e girali, le candelabre, la portina lavorata a rilievo con un ostensorio a tempietto cuspidato, dalla base sagomata di gusto tenacemente tardogotico"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300071284-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ISCRIZIONI riquadro centrale dello zoccolo - HOC OPUS FECIT/ ALEX-ANDRO/ LOCHE-TI DE LUERI-ANNO/ DOMINI MDLXXXII - lettere capitali - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Locheti Alessandro (1545 Ca./ 1608)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'