tribuna d'organo, complesso decorativo - bottega bergamasca (fine/inizio secc. XVII/ XVIII)

tribuna d'organo,

Composto da una balaustra a pianta molto mossa e da una cassa con intelaiatura architettonica a cinque scomparti contenenti l'ampio apparato strumentale. La ricca ornamentazione floreale e figurata anima le paraste laterali poggianti su due volute, i pilastrini divisori interni ad esse e la dinamica trabeazione. Il coronamento si compone di due volute a ricciolo e di un dado centrale che sostengono tre statue raffiguranti figure femminili musicanti. Sei figure allegoriche alla base della cassa completano l'apparato iconografico

  • OGGETTO tribuna d'organo
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Bergamasca
  • LOCALIZZAZIONE Gandino (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tribuna d'organo in questione e il suo pendant sulla parete sinistra del presbiterio sostituiscono gli organi più antichi che si trovavano sopra le porte laterali della chiesa: costruiti nel 1493 (Fornoni, p. 30) furono riformati nel 1598 (idem), sostituiti infine dagli attuali. Nessuna indicazione circa la data di esecuzione e nessuna credibile precisazione circa l'autore dell'opera compare nella letteratura locale, invero contradditoria sull'argomento. Il Fornoni (p. 41) li dice costruiti uno dallo Scaratti (la notizia sembra inaccettabile data la discordanza stilistica tra l'opera dell'intagliatore cinquecentesco e l'organo in questione), l'altro dai Caniana. Il Pandolfi (p. 15) pur riportando una tradizione che li attribuisce uno ai Caniana, l'altro ai Fantoni, li vuole dell'intagliatore tedesco Ignazio HIllepront, lasciando dubitativamente ai Fantoni solo le statue del coronamento; l'attribuzione viene ripresa da L. Pagnoni (p. 437). Notizie dell'archivio Fantoni di Rovetta invece citano il contratto tra i sindaci della chiesa di Gandino e la bottega rovettese (L F 10, 16 V.) in data 13 luglio 1693 per l'esecuzione dell'organo; un conto (L F 10, 17 r.) e una nota di esecuzione (L F 32, 4 r.) della stessa opera (quest'ultimo documento senza data, si colloca tuttavia tra gli anni 1692 e 1711). Controversie tra i committenti e gli esecutori devono essere sorte contemporaneamente poichè una nota aggiunta al documento L F 10, 16 v. dice che la prima scrittura non è stata eseguita ma si è mutato disegno e scrittura. Altri documenti, una data 1706 (L F 10, 59 v. e 60 r.) citano ancora un accordo per l'esecuzione di organo in Gandino. Se l'abbondanza di documentazione (e la presenza nella raccolta grafica fantoniana del disegno A 902 che riconosciamo come il progetto preparatorio dell'organo di destra) garantisce la paternità fantoniana dell'opera, la sua datazione che indichiamo attorno all'anno 1693, si fonderà sull'esame stilistico dell'arredo. Entro la produzione fantoniana la prima decisiva trasformazione della tipologia dell'organo ligneo avviene nell'anno 1705, in occasione del progetto per la parrocchiale di Sotto Collina (si veda il disegno relativo A 903); fino a questa data vale come schema di vecchia tradizione, l'organo più antico che conosciamo, quello di Castione della Presolana, datato 1683 (si veda il disegno A 900). A questa tipologia, sviluppata in una dimensione più grandiosa ed adeguata ad un gusto già settecentesco appartiene anche l'organo di Gandino. La balaustra di questo come dell'organo pendant mostra caratteri stilistici più tardi, assai prossimi a quello dell'organo di Foresto Sparso (1711). Ad ambedue si riferiscono probabilmente il documento L F 10, 5 v. in data 1710 che parla di un accordo per "cantoria" di Gandino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300065706-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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