flagellazione di Cristo

rilievo,
Maestro Di Trognano (attribuito)
notizie 1478-1500 ca

Personaggi: Cristo; Ponzio Pilato. Figure maschili: sgherri; soldati. Simboli della passione: colonna; flagelli. Architetture: volta a botte a lacunari

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura/ intaglio/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Trognano (attribuito): esecutore
    Butinone Bernardino (attribuito): decorazione pittorica
  • LOCALIZZAZIONE Varese (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, insieme alla Crocifissione presente in questo monastero (sala capitolare) e all'Andata al Calvario e alla Deposizione nel sepolcro del Castello Sforzesco di Milano in deposito della Pinacoteca di Brera, decoravano l'altare maggiore della Basilica di Santa Maria Maggiore del Monte sopra Varese, che venne smembrato nel 1660 e tutti i rilievi vennero trasportati al monastero: i due attualmente al Castello furono donati nel 1689 alla confraternità della Trinità di Bascapè per interessamento dell'arciprete Ippolito Bascapè e portati in solenne processione alla chiesa di San Michele Arcangelo e per successivi passaggi collezionistici e antiquariali giunsero a Brera. L'altare aveva base cubica e sui 4 lati erano posti i rilievi della Passione mentre nella parte superiore vi era un ampio tabernacolo con lo scrigno della Madonna con il Bambino, la scultura dell'Assunta e le 12 statue di apostoli. Forte tensione dinamica, composizione ricca ed animata. Le figure sono disposte entro uno spazio definito prospetticamente dal pavimento e dalla volta. La figura con vessillo e scudo dipinta sul fianco del trono di Pilato sembra risentire dell'Argo del Bramantino. L'altare fu probabilmente fatto costruire tra il gennaio 1476, anno in cui l'ingegnere ducale Bartolomeo Gadio invia al duca un disegno dell'altare inviatogli dall'arciprete della Basilica Gasparino Porro e il febbraio 1477, quando le monache ricevono un'indulgenza perpetua di 100 giorni per recarsi ad adorare l'altare. L'artista lombardo del secondo '400, risente dell'influsso della scultura nordica tardogotica ( Pacher, Riemenschneider), ma anche della pittura ferrarese e mantegnesca. Evidente ascendenza filaretiana era nella parte sommitale dell'altare. Il nome più accreditato è stato quello di Giacomo del Maino, per la sua accreditata presenza al monte nel 1478, ma non è da escludere che un suo intervento sia semplicemngte di esecutore di un preogetto di un artista come Benedetto Ferrini. L'allestimento dell'altare deve essere terminato intorno agli anni '80 e allora si procedette alla realizzazione dei rilievi, che furono avvicinati ai fratelli pavesi De donati ma sembrano piuttosto vicini allo stile del cosiddetto Maestro di Trognano (utore del celebre Presepe).Comunque finiti nel 1491 quando la bellezza dell'altare è citata nella bolla del 1491 di innnocenzo VIII. I rilievi devono essere stati decorati da Bernardino Butinone, presente nel 1488 al monte, mentre la documentazione di unfinanziamento dalle casse sforzeshe nel 1482 costituirebbe il terminus post quem. Per tutta la bibliografia precedente si rimanda al catalogo della mostra Maestri della Scultura in legno nel Ducato degli Sforza del 2005
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300050481
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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