mantovana, complesso decorativo - manifattura lombarda, bottega lombarda (sec. XV)

mantovana, ca 1450 - ante 1495

Mantovanina dell'ostensorio; con altre tre forma una sorta di copertura per l'Ostensorio Pallavicino. E' in seta tramata d'oro, di forma rettangolare, cicrondata per tre lati da frangia. Entro doppia cornice ricamata sono tre smalti figurati raffiguranti Papa Callisto, Papa Silvestro e l'Annunciazione. Lo smalto centrale è circondato da una decorazione in perline a forma di sole raggiante, mentre i laterali sono racchiusi in una rosetta

  • OGGETTO mantovana
  • MATERIA E TECNICA perlina
    seta/ taffetas
    smalto/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Lombarda Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Lodi (LO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ostensorio fu donato alla cattedrale di Lodi dal vescovo Carlo Pallavicino il 15 giugno 1495, come attesta l'atto originale conservato nell'Archivio Capitolare. Il canonico Cesare Sacco, nell'orazione di ringraziamento, sostiene che in quest'opera "materiam superat opus": e ancora il sacco informa che la valutazione in moneta corrente era di 30.000 scudi, cifra - come rilevarono i cronisti successivi - assolutamente iperbolica. L'ostensorio è descritto dal Gabiano (1586), ed è segnalato nel XVI secolo da Defendente Lodi. Il Porro (sec. XVII) lo riteneva di fattura nordica, ipotizzando un viaggio in Germania del vescovo Pallavicino. Il Ciseri (1732) ne ribadiva invece l'origine lombarda, anzi bresciana. Malaguzzi Valeri (1917), concentrando l'analisi sulla parte superiore, lo attribuiva alla scuola dell'Amadeo, collegandolo inoltre ad una serie di oggetti già indicati da E. Bertaux (1908, in "Gazette des Beaux-Arts") in relazione al reliquiario di Gandia. Un cenno all'ostensorio è in uno scritto di E. Berti Toesca (1932), nel quale viene avvicinato alla base del cosiddetto "Calvario di Mattia Corvino". I successivi contributi di M. Accascina (1934 e 1935) e G. Rosa (1956) confermano le conclusioni del Malaguzzi Valeri. Unica voce discorde è quella di E. Arslan (1963), che ha spostato la tradizionale attribuzione a maestranze lombarde su Siena, tramite il confronto con il Reliquiario delle Spine (Padova, Tesoro del Santo). Di recente, hanno ripreso la proposta tradizionale la Zilocchi (1989), che prpende per una esecuzione in terra bresciana e la Bandera Bistoletti (1989) che ne sottolinea i legami con la cultura milanese. Secondo la Bandera Bistoletti (1989) gli smalti della base sono avvicinabili ai modi di Giovan Pietro Birago; e del tutto simili sono gli smalti delle quattro mantovanine dell'ostensorio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300048180-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ISCRIZIONI attorno allo smalto - SILVE[...] - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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