Il maestoso altare, ricco di marmi policromi è costituito dal blocco della mensa che, ornata dal magnifico paliotto, poggia su tre gradini ad angoli mistilinei ed è sormontata da due gradi, dal morbido andamento al centro dei quali si inserisce il tabernacolo sulla cui porticina in bronzo dorato, è raffigurata la cena ad Emmaus. Sotto i gradi, le due fiancate ornate da larghe volute e al centro una testina in marmo bianco, sopra l'ampio ciborio semicircolare (base sagomata, 8 colonne dal fusto liscio e capitelli corinzi) con trabeazione e il fastigio del tempietto ornato di statue. Esiste il modellino ligneo

  • OGGETTO altare maggiore
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    Marmo
  • ATTRIBUZIONI Bolli Bartolomeo (/ 1761)
    Buzzi Giuseppe (notizie Sec. Xviii)
    Buzzi Carlo Gerolamo (notizie Sec. Xviii)
    Buzzi Elia Vincenzo (1708/ 1780 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Varese (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come risulta dal "Libro delle Ordinazioni" (1731-1780) dell' Arch.Prepos., Bartolomeo Bolli, ingegnere collegiato di Milano (entrò a far parte del Collegio di Agrimensori, ingegneri e Architetti il 24 dicembre 1730) ebbe l'incarico nel 1734 dai fabbriceri di S. Vittore di eseguire il progetto per la costruzione dell'altar maggiore. Da un altro dooumento (nella cartella "Costruzioni e riparazioni, Arch.Fabbr.S.Vittore), datato 10 agosto 1735, apprendiamo che il progetto del Bolli approvato dai fabbriceri, fu affidato ai fratelli Carlo Gerolamo e Giuseppe Buzzi di Viggiù per la realizzazione materiale dell'altare stesso e dell'altro fratello Elia Buzzi per le sole statue "Primieramente, come così promettono (Seil. i Buzzi) a d.S.S.ri dellegati, dentro dell'anno 1737 pros.futuro consegnare in Varese il primo piantato di d.o Tabernacolo (Seil.altare) cioè da terra sino alla base delle collone perfetionato in ogni sua parte... Che tutto il restante sua parte qui in Varese per tutto l'anno mille settecento quarant'uno pros.o futuro...". Non vennero rispettati i tempi di esecuzione poichè come sappiame sia dall'Adamollo che dal Marliani, l'altare, completamente ultimato fu messo in opera solo tra la fine di ottobre e i primi del novembre 1742. (A proposito della mensa ricordo per inciso che venne consacrata da Carlo Borromeo durante la sua visita pastorale del 1574.) La porticina del tabernacolo è con ogni probabilità opera di Elia Buzzi, autore delle grandi statue che ornano l'altare
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300046294-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sotto porticina del tabernacolo, nel cartiglio dorato - HOC EST ENIM CORPUS MEUM / HOC EST ENIM CALIX SANGUNIS MEI NOVI ET AETERNI TESTAMENTI / MYSTERIUM FIDEI QUA PRO VOBIS ET PRO MULTIS EFFUNDETUR / IN REMISSIONEM PECCATORUM - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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