incoronazione di Maria Vergine/ angeli musicanti
dipinto,
Ciclo pittorico con angeli musicanti e Incoronazione della Vergine
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Mazzucchelli Pier Francesco Detto Morazzone (1573/ 1626)
- LOCALIZZAZIONE Varese (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Presso l' Archivio della Fabbriceria era conservato il documento di contratto steso in data 30 settembre 1598 tra i Fabbriceri di S. Vittore e il Morazzone per la decorazione a fresco della cappella del Rosario "dal corni sono innso formando nell'ornato del frontespicio l'Incoronazione della Madonna et in altri cinque campi conforme al disegno di stucho angeli ...". Il documento (di cui il Colombo denunciava la mancanza in una nota a penna del 8/3-1968 sulla pagina del frontespizio del contratto stesso, unico foglio rimasto) venne integralmente pubblicato, per la prima volta, nel 1947 dal Giampaolo, cui si deve anche la giusta identificazione tra il nome "Petro Francesco Fachino" che appare nel contratto e il Morrazzone che, in quella circostanza come in altre, aveva assunto il cognome del proprio padrino di battesimo. Secondo il contratto, il Morazzone avrebbe dovuto ricevere, agli inizi del lavoro, un primo pagamento di 20 ducatoni: il 22 febbraio 1599 il M. ricevette effettivam. un primo versamento di L.67, circa metà della somma, presimibil. in corrispondenza degli inizi degli affreschi (Giampaolo), come da contratto. Un secondo pagamento avvenne il 6 marzo 1599 di L.47, quale saldo della prima rata (L.114 pari circa a 20 ducatoni); un terzo pagamento il 3 aprile 1599 di altri 20 ducatoni (siamo a metà dell'intera cifra contrattata). Gli affreschi vennero ultimati fra l'aprile e il maggio 1599 e i fabbriceri, seguendo il consiglio del Bernasconi, sovraintendente a tutti i lavori in S. Vittore, decisero di consultare Giovan Battista della Rovere detto il Fiammenghino affinchè li giudicasse. Il 3 giugno 1599, infatti, il Fiammenghino giunse a Varese ed esaminata l'opera stese una relazione scritta in cui annotò correzione e ritocchi che il M. avrebbe dovuto apportare per "magior compimento" dell'opera stessa (che pure nel complesso aveva giudicato positivam.) quali alzare e dorare la corona sopra il capo della Vergine, ingrandire la testa all 'Eterno, schiarire le nuvole. Il 5 giugno 1599 il M. ricevette il saldo completo per la decorazione della cappella. Nelle Cronache Tatto (v.) e Adamollo-Grossi, per quanto riguarda questi affreschi, il nome del M. non compare: ciò starebbe a dimostrare (tenendo conto che verrà invece citato come "homo di importanza in quella arte" quando nel 1615 ritornerà nella cappella per affrescarvi le pareti) che il giovane pittore non era ancora molto famoso, anche se apprezzato dopo la sua attività romana, cui queste opere, secondo il Ciardi (v.) e la Gregori (v.) si ricollegano strettamente. "Volendo restringerei a questi affreschi, potrà dirsi che nei cinque riquadri con angeli sono soprattutto evidenti i ricordi dei barocceschi senesi e marchigiano-romagnoli... sul tipo del Lilio e del Fenzoni. Quanto agli angioletti che volteggiano tra le nuvole, tali effetti di sottinsù non erano infrequenti a Roma in quegli anni: dal cavalier d'Arpino a Cherubino Alberti... E non s'è parlato dell'Incoronazione della Vergine che è l'affresco più riuscito della serie
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300046281A-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0