Gli affreschi frammentari conservati occupano la parete di fondo del locale trasversalmente dall'angolo di sinistra in basso a quello di destra in alto e sono distribuiti su tre zone. In alto, sopra la finestra tonda è una lunetta in cui si intravvede scurissima su fondo giallo la figura dell'Eterno proteso verso destra con gesto di benedizione. A destra della finestra è la figura della Vergine annunciata all'inginocchiatoio, in veste rosata e manto azzurro scuro inquadrata entro un ambiente aperto da una arcata sormontata da basso timpano e soffitto a cassettoni in prospettiva. Sulla zona al di sotto della finestra è al centro la Vergine in trono che porge il seno al Bambino. E' avvolta in un manto azzurro scurissimo. Ai lati del trono con lo sfondo di un paesaggio, sono due santi monaci con saio grigio, entrambi con un libro rosso; i volti sono illeggibili. All'estremo a destra è S. Ambrogio con mitra, pastorale e flagello. Una terza fascia assai guasta mostra ancora tre santi volti verso la Vergine: quello al centro in veste rossa viva è identificabile con S. Gerolamo; accanto a lui è un vescovo con piviale rosso. E' scomparsa tutta la restante parte della decorazione

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fa menzione di questo ambiente il Latuada (1737) che cita come prima cappella a destra quella dedicata a S. Ambrogio o alla Madonna del Latte. In seguito non se ne fa più cenno e dalle guide seguenti risulta che la cappella non esisteva più come tale. Infatti la disposizione degli affreschi rimasti lascia capire che alla parete era stata addossata una scala. Vi accenna invece G. Casati (1953) dicendo che la prima cappella era chiusa e che da una abitazione vicina (?) vi era visibile la "Madonna del Latte". Durante i restauri de l 1975-76 il locale è stato riadattato e sono stati rimessi in luce gli affreschi purtroppo assai guasti. Lo stile però rivela ancora chiaramente la mano di un pittore lombardo della seconda metà del sec. XV o più probabilmente di più pittori che presentano qualche richiamo allo Zenale (che fu attivo anche in S.Simpliciano) e alla pittura del suo tempo. Gli affreschi hanno subito un restauro conservativo dopo la loro scoperta nel 1976
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300046123-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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