episodi del Nuovo Testamento

dipinto, 1564 - 1564

La parete a sinistra dell'altare è divisa in quattro grandi scene che hanno le stesse dimensioni, in più una più piccola in alto. Al centro delle varie cartelle, in un riquadro, un'iscrizione col nome del pittore e la data

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Lanino Bernardino (1510/ 1580)
  • LOCALIZZAZIONE Legnano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 18 aprile 1560 il pittore Bernardino Lanino fimava una convenzione, siglata dal notaio Gerolamo Taverna, relativa agli affreschi di S. Magno, per la somma totale di lire 1513, 33 soldi e 6 denari, in parte pagati in scudi d'oro. La decorazione della cappella, durata dal 1560 al 1564, come testimoniano le numerose ricevute di pagamento conservate nell'Archivio di San Magno e pubblicate dal dott. CASATI; testimonia egregiamente l'attività di questo artista in saldo dell'opera risulta siglato l'11 aprile 1565 con atto del notaio Eusebio Viscardi in Vercelli; il Lanino veniva interamente liquidato. Pur non ignorando i suggerimenti di Leonardo e del Luini il Lanino appare in questo ciclo di affreschi diretto seguace di Gaudenzio Ferrari e del suo "teatro sacro". La narrazione delle singole storie viene svolta in modo piano ed accessibile, in un tono dimesso, che è tipico del Lanino. L'intelaiatura delle scene viene costantemente riproposta in due registri orizzontali, col maggiore in primo piano e il minore in secondo piano. All'interno vivono figure ridotte a modulo, senza forzature nell'espressione. Emerge qua e là la preoccupa.zione di colmare ogni spiraglio disponibile; così, nella scena dello Sposalizio viene inserita la scenetta dell'Annunciazione. Il Lanino frescante non conolude le sue opere con l'immediat. e definitiva coloritura della giornata di lavoro, ma interviene continuamente,apportando a secco variazioni e ritocchi mediante velature. Questi interventi successivi rendono preziosa la materia pittorica e danno risalto ai toni dell'incarnato e delle vesti. Accanto ai personaggi sacri appaiono alcuni ritratti profani, inseriti per un bisogno di verità tutto "lombardo": cosi, vi è un probabile autorittatto nella scena della Disputa, inserito dall'artista forse per equilibrare la scena e il Re che porta doni, nella scena della Natività, è un personaggio che ricorda molto quelli della Adorazionell di Gaudenzio Ferrari a Vercelli nella chiesa di S. Cristoforo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300042099-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nella cartella - BERNARDINUS/ LANINUS/ VERCELLENSIS/ FACIEBAT 1564 - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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