compianto sul Cristo morto

dipinto,

Personaggi: Cristo; Madonna; S. Giovanni; S. Ambrogio; S. Agostino. Figure: angeli. Oggetti: croce

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno di pioppo/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Luini Bernardino (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Viene considerata autografa tutta la pala dalla cimasa alla predella e tale è ritenuta dalla tradizione locale sino al MONGERI (1872). Fu tolta al Luini dal WILLIANSON (1899). Il BELTRAMI (1911) stima del Nostro tavola e cimasa, datandole 1512-1515, mentre considera più tarda e d'altra mano la predella e così in sostanza gli altri. L'ANSALDI (1933) si associa a questa tesi, tranne per la data che antepone a Chiaravalle. La TEA (1951) attribuisce tutta l'opera, realizzata tra il 1512 e il 1515, al Luini e pubblica la predella inedita. R. LONGHI la ritiene completamente autografa e una delle prime del Luini (comunicazione scritta). La OTTINO DELLA CHIESA (1956) la considera anch'essa tutta luinesca e realizzata non oltre il 1510. Probabilmente, venne dipinta come pala per l'altare maggiore anche se non esiste nessun documento probante viene ricordato però dal BIANCONI (1787),e quindi all'inizio del Seicento, per la costruzione del tempietto, venne spostata dall'altare e collocata nell'abside. Ai primi del novecento, per ragioni non note, venne trasportata nella cappella del transetto destro. Grazie a un timbro cromatico unitario pala e predella si accordano inopinatamente e il divario stilistico secondo MAZZINI (dipende dallo spirito di parata, per quanto consentito dalla sua cultura settentrionale) accolto dal Luini per le grandi pale di commissione. La Ferrari considera il dipinto un intarsio di modelli o di prestiti formali dal Bramantino al Bergognone, dal Solario allo pseudo Boccaccino. Un livello indegno del L. o piuttosto imputatlile alle forme di classicismo diminuito, puntiglioso e senza respiro dei fratelli Piazza. Anche l'argomento della Gerusalemme pietrificata nel fondo che è il maggior portato dai fautori della paternità del Lanzi del suo apprendistato presso il Suardi prima del 1510, può confutarsi col rilevareche quel motivo è tolto di peso dalla tarda Crocifissione del Bramantino a Brera. A conforto di questa tesi cfr. Trittico del duomo di Lodi dove ritorna identico il contrappunto degli angeli ripreso anche nel medesimo soggetto della collezione Kress e nella cimasa col Cristo Benedicente sul polittico della Villa Amalia a Erba, il gesto del Redentore é identico a quello del S.Giovanni che regge la corona di spine della Passione.Tutti secondo la Ferrari appartengono a Martino Piazza. Per la partecipazione di Albertino alla pala si veda invece la predella con Cristo tra Angeli e le SS.Caterina e Lucia della collezione Visconti Venosta di Roma, citata dal Berenson nei suoi elenchi. Oggi viene attribuito a Bernardino Ferrari
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300029187
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla croce - I.N.R.I - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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