dipinto, opera isolata di Rotari (secondo quarto sec. XIX)

dipinto, post 1844 - ante 1844
Rotari (notizie 1844)
notizie 1844

Gesù Cristo è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto della spalla. Il corpo è dipinto frontale, il viso, lievemente reclinato e di tre quarti, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. I capelli di colore fulvo scendono morbidamente dietro alle spalle e la barba presenta una caratteristica biforcazione in corrispondenza del mento. Il capo è cinto dalla corona di spine. Spalle scoperte con tracce di flagellazione; un braccio è sollevato per trattenere un drappo violetto, panneggiato che ricopre il corpo. L’altra mano, in primo piano, tiene una canna. Sfondo neutro, sfumato in tono più chiaro in corrispondenza del profilo della figura di colore grigio. Il dipinto è collocato entro una cornice dal profilo e luce rettangolare in legno intagliato, scolpito e dorato. Tipologia a gola. Battuta liscia. Sottile fascia interna perlinata. Fascia centrale scolpita con motivo a girali vegetali interrotto, lungo il lato inferiore, dalla figura a rilievo di un agnello accucciato. In corrispondenza degli angoli cartelle mistilinee contengono stemma di Savoia semplice fregiato da due rami di alloro intrecciati e uniti con un nastro. Fascia esterna con grossa baccellatura

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 54.5 cm
    Larghezza: 45.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Rotari (notizie 1844): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto attestato da un’iscrizione presente sul retro della tavola, l’opera dovrebbe risalire all’anno 1844 ed essere il lavoro di un pittore dal cognome “Rotari”. La cultura accademica esibita dal dipinto, la ricca cornice con stemmi sabaudi, appositamente realizzata, come si deduce dalla simbolica presenza dell’agnello in basso, e la sua collocazione nell’appartamento destinato a Carlo Alberto nel Castello rendono del tutto plausibile la cronologia del dipinto. Più complesso è definire la fisionomia dell’autore, dal momento che non compare nei repertori noti alcun pittore attivo alla metà del XIX secolo con questo cognome. Tuttavia il nome Rotari evoca il nome di un illustre maestro di origini veronesi noto su scala internazionale alla metà del secolo precedente, il pittore Pietro (Verona, 1707-San Pietroburgo, 1762). Questi ebbe un figlio di nome Vincenzo (1753-1831) che fu incisore e pittore dilettante. Non pare da escludere che il Rotari in questione possa essere un discendente, forse il figlio di quest’ultimo. Diversamente, si potrebbe ipotizzare a un errore di trascrizione del nominativo oppure che non si tratti di un artista professionista, ma di un personaggio della corte di Carlo Alberto, o venuto in contatto con il sovrano, che fu pittore dilettante. Dal punto di vista iconografico l’opera appare del tutto rispondente al dettato evangelico e rispettosa delle convenzioni di rappresentazione pittorica di età moderna, sebbene la soluzione della raffigurazione del volto di Cristo con lo sguardo rivolto verso l’osservatore appaia meno consueta rispetto a quella che lo privilegia sofferente con il capo reclinato oppure sollevato verso l’alto, rivolto verso il divino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399499
  • NUMERO D'INVENTARIO R
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tavola, in basso, a destra - R 5161 (giallo) - numeri arabi - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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