ritratto di Polissena Cristina d'Assia Rheinfels

dipinto, ca 1775 - ca 1799
Panealbo Giovanni (attribuito)
notizie 1772-1799

Cornice di legno verniciato in bianco con filettature gialle

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Panealbo Giovanni (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Morosini 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di un più ampio nucleo attualmente conservato presso il castello di Racconigi. La tela, uniforme per dimensioni alle altre della serie, raffigura Polissena Cristina d'Assia Rheinfels seconda moglie di Carlo Emanuele III. Legata agli altri dipinti dalla catena inventariale S.M., porta il numero S.M. 101, che trova corrispondenza nell 'inventario del 1879, in cui è registrata l'intera serie allora conservata al castello di Moncalieri, al primo piano, nella Galleria n. 70. In questo inventario la serie è composta da 87 quadri, documentati fin dai primi anni Settanta dell'Ottocento, da un altro inventario non datato, ma precedente al 1872, che li registra nella Galleria a ponente, dal numero 209 al 296: "Ottantasette quadri dipinti ad olio su tela rappresentante la Colezione (sic) dei R.li di Casa Savoja cioè da Beroldo a Maria Adelaide tutti con cornici colorite giallo Lunghezza 2,20 larghezza 1,18". Già nella prima metà dell'Ottocento Goffredo Casalis aveva avuto modo di visitare la "stupenda galleria, della lunghezza di centocinquanta passi; ai due lati della quale sono appesi i ritratti, in grandezza naturale, di tutti i Sovrani Sabaudi, ed accanto ad essi veggonsi pure le immagini delle loro Auguste Consorti". Tutti i quadri della serie, risultano, nell'inventario del 1879, scaricati nel gennaio del 1920, presso il castello di Racconigi, dove si trovano tuttora, ad eccezione di alcuni, non più presenti fin dagli anni Cinquanta del Novecento (non compaiono infatti nell'inventario del 1951). Il dipinto giunse dunque a Racconigi negli anni di Vittorio Emanuele III e della regina Elena: fin dall'inizio del secolo infatti i sovrani avevano intrapreso il "riordinamento del Reale Castello di Racconigi", poi continuato dal principe Umberto, come attesta l'acquisto già nel 1902, di alcuni "quadri antichi rappresentanti Principi e Principesse di Casa Savoia". Per quanto riguarda l'intera serie appare evidente che sia stata via via accresciuta con il trascorrere dei secoli, fino all'Ottocento. I ritratti, nella maggior parte dei casi, sono stati oggetto non solo di ripetuti restauri che li hanno interessati fino all'inizio del Novecento. Già Cesare Enrico Bertana, aveva individuato la presenza di una galleria di ritratti un tempo a Moncalieri, poi trasferita a Racconigi, non collegandola tuttavia a questa serie. Nuove ricerche hanno interessato una parte delle tele in questione in occasione della mostra tenutasi a Venaria (2007-2008), evidenziandone l'appartenenza alla galleria moncalierese sulla base di un elenco conservato presso la Biblioteca Reale, datato al 1780 (Misc. Patria, 46,24). Il documento riporta tuttavia solo i ritratti dei principi, da Beroldo a Carlo Emanuele III. Non vi compaiono invece le principesse, dato che induce a pensare per queste ultime a una provenienza da altre residenze. Il documento si riferisce probabilmente ai lavori necessari alla costituzione della galleria di ritratti voluta nell'ambito del generale rilancio del castello di Moncalieri, intrapreso da Vittorio Amedeo III, appena salito al trono (P. Astrua, 1987, p.88). Alla fine del Settecento lavorano a questo progetto alcuni pittori come Vittorio Amedeo Grassi e Giovanni Panealbo citato nel diario di Carlo Felice quale autore di alcuni ritratti realizzati per questa Galleria, come quelli di Amedeo VIII, Amedeo IX e Carlo Emanuele II, di cui il recente restauro ha infatti evidenziato affinità di materia e tecnica con questo dipinto e quelli di Anna d'Orleans, Anna Cristina di Sulzbach, Elisabetta Teresa di Lorena e Francesca di Valois. Stilisticamente questi ultimi dipinti sono caratterizzati da un gusto orientato ai modelli francesi tradotto in ambito piemontese da abili ritrattisti come Martin van Meytens, Maria Giovanna Battista Clementi, i Duprà e lo stesso Panealbo. In particolare la tela in questione è confrontabile con un ritratto di Madama Felicita, oggi conservato presso il Convitto Principessa Felicita di Savoia (Torino) già Convitto delle vedove e nubili di civil condizione (Cfr. Mostra del Barocco piemontese, Torino 1963, p. 120 n°412), forse identificabile con quello citato nel diario di Carlo Felice insieme agli altri ritratti eseguiti da Panealbo per la Galleria di Moncalieri
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100218156
  • NUMERO D'INVENTARIO R 6473
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI verso su telaio regolo superiore a sinistra - 49 - corsivo maiuscolo/ numeri arabi - a matita/ rosso - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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