reliquiario antropomorfo - a braccio, opera isolata - bottega piemontese (metà sec. XVII)

reliquiario antropomorfo a braccio, 1640-1650

Teca a forma di avambraccio disposto verticalmente, imitantante la manica di una veste di religioso, fittamente drappeggiata e dorata. Contiene l'osso di Sant'Arnulfo, visibile attraverso un'apertura rettangolare, protetta da vetro, posta nella parte centrale dell'avambraccio e profilata con elementi decorativi a voluta. Dalla manica fuoriesce una mano in atto di benedire in legno dipinto, leggermente rosato per ricordare il colore dell'incarnato. Il reliquiario fa corpo unico con un ricco piedistallo di legno dorato, a forma di parallelepipedo, modinato. La fronte del sostegno presenta, al centro, una testina angelica dipinta, da cui si dipartono, simmetriacamente, elementi a voluta. Sul retro della base iscrizione su sette righe

  • OGGETTO reliquiario antropomorfo a braccio
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
    VETRO
  • MISURE Altezza: 59
    Spessore: 11
    Larghezza: 33
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Pietro e Andrea
  • INDIRIZZO Borgata S. Pietro, 4, Novalesa (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nessun reliquiario è indicato nell'inventario compilato all'atto d'acquisto del complesso abbaziale da parte della Provincia di Torino nel 1973. Tuttavia, notizie relative ad un reliquiario ligneo a forma di braccio, contenente le reliquie di Sant'Arnulfo, probabilmente da identificarsi con quello in esame, si ritrovano nel 1651(AST, Corte, Abbazie, Novalesa, mazzo 44, Conti e documenti antichi), e nella ricognizione del 1709 (AST, Corte, Abbazie, Novalesa, mazzo 44, Conti e documenti antichi), mentre la sua presenza non è precisata nell'inventario del 1827 (AST, Corte, Abbazie, Novalesa, mazzo 1, documenti antichi, Inventaire des ornaments, linges et meubles de l'eglise du monastère del al Novalèse") del 30 giugno 1827, G. Gentile, Antichi arredi della Novalesa, in Nuove scoperte alla Novalesa. Raccolta di studi presentati al convegno per il 1250esimo dell'atto di donazione di Abbone alla abbazia benedettina, "Segusium. Società di ricerche e studi valsusini" n. XIII, 1979, pp. 91, 103; A. M. Cavargna, Novalesa nei suoi aspetti artistici, in Novalesa, "Segusium. Società di Studi e ricerche valsusini", n. X, 1973, p. 110). Nessuna menzione di esso neppure nella nota degli oggetti che vennero consegnati a varie persone private alla soppressione del monastero del 1856, a a seguito delle leggi Siccardi, G. Lunardi, L'Abbazia di Novalesa nel secolo XIX, Pinerolo, 1996, pp. 149-158. Sant'Arnulfo o Arnolfo, è da identificarsi con il monaco dell'abbazia di Novalesa che venne martirizzato durante un'incursione di saraceni avvenuta al principio del X secolo. Le sue reliquie furono spesso associate con quelle di Sant'Eldrado e nel 1794 vennero traslate presso la parrocchiale locale, A. M. Zimmermann, voce Arnolfo, in Bibliotheca Sanctorum, vol. I, 1962, p. 448
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210267
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro teca, in nero - Sant'Arnulfo Nato in provenza/ fatto Monaco al monastero/ di Novalesa fatto/ Abbate nel Monastero/ e morto l'anno 820 (cancellato e sostituito da scritta a matita nera in corsivo 837) del mese di/ ottobre li 31 dentro di questo legno/ vi è l'osso del suo braccio destro - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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