borsa del corporale, elemento d'insieme - manifattura francese (secondo quarto sec. XVIII)

borsa del corporale,

La borsa, di forma quadrata, è confezionato in gros de Tours ed è foderato con taffetas di seta verde; presenta un gallone alto tessuto in argento filato e seta bianca con profilo smerlato con una decorazione fogliecea a meandro con piccole bacche. Al centro è presente una croce realizzata tramite l'applicazione del gallone

  • OGGETTO borsa del corporale
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ lavorazione a telaio
    filo di seta
    LINO
    seta/ broccata
    seta/ gros de Tours
    seta/ liseré
    seta/ taffetas
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' forse possibile identificare il parato con quello così descritto nell'inventario del 1845 (Mondovì, Archivio del Capitolo della Cattedrale: "Inventario della Sacrestia di Mondovì - 1845 - fatto dal canonico Emilio Montezemolo - scritto dal Sig. Don Viglietti sacrista", fascicolo senza segnatura): "Ternario compiuto di toffa antica in seta lavorata in oro, giarnito di gallone a lama d'oro, stoffa con fondo verde, foderata di moella color cremisi in mediocre stato ed usato assai. Pianeta alquanto scolorita". I confronti con i repertori disponibili, hanno messo in luce l'aderenza a modelli decorativi del secondo quarto del XVIII secolo: l'ornato fitto che riempie gli spazi con un andamento a meandro, i grandi fiori sfumati con petali larghi, le foglie dal profilo frastagliato che sembrano piumaggi, la predilezione per motivi corposi ed ampi sono tutti elementi che rimandano a parallelismi con la produzione europea degli anni 1720-1750 (A. Jolly, Seidengewebe des 18.Jahrhunderts II. Naturalismus, Riggisberg 2002, passim). Il paramento in esame, di eccezionale ricchezza decorativa, rientra nella cosiddetto tipologia "a meandro", per quanto l'andamento sinuoso della decorazione sia un po' nascosto dalla vivacità dell'ornato e dalla ricchezza dei materiali; questo tipo di impianto, già diffuso nelle manifatture lionesi di fine Seicento, ebbe poi una nuova fioritura a partire dagli anni Venti del secolo successivo, in concomitanza con l'affermazione dei motivi fantastici di gusto bizarre. A questo momento va fatto risalire il parato in questione, in cui i grandi fiori di peonia o di dalia e le foglie frastagliate sono raffigurati con volontà naturalistica, attenta alla resa delle sfumature cromatiche che conferiscono corpo e volume agli elementi. La necessità di raffigurare con realismo elementi floreali, foglie, frutti portò non solo ad un miglioramento stilistico nella resa di queste decorazioni, ma anche ad innovazioni sul piano della tecnica: l'aumento del numero delle trame broccate e l'utilizzo del point-rentré, ideato all'inizio degli anni Trenta da Jean Revel, disegnatore di tessuti lionese. Questa tecnica permetteva, attraverso l'inserimento di brevi slegature di una trama broccata, di inserire gradazioni cromatiche significative e di conferire maggior volume e realismo agli elementi floreali. Pertanto, la tecnica del manufatto, realizzato con l'uso del point-rentré, e l'impianto decorativo confermano una datazione agli anni 1730-1740 ed inducono a ricondurre il parato ad un ambito di produzione francese. (G. Ericani - P. Frattaroli, Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma, Verona 1993). La natura della decorazione, particolarmente ricca ed elaborata, e le cromie dai toni forti e decisi fanno pensare che il tessuto sia stato pensato per un abbigliamento profano e poi riutilizzato - in seconda battuta - per confezionare il parato liturgico. La natura della decorazione, particolarmente ricca ed elaborata, e le cromie dai toni forti e decisi fanno pensare che il tessuto sia stato pensato per un abbigliamento profano e poi riutilizzato - in seconda battuta - per confezionare il parato liturgico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209042-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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