manipolo, serie - manifattura italiana (terzo quarto sec. XVI)

manipolo,

Il manipolo è confezionato con almeno cinque frammenti di broccatello di seta con decorazione rossa su fondo giallo; il centro delle alette e del troncone è decorato da tre croci greche con terminazioni a punta, realizzate tramite l'applicazione di taffetas di seta di colore giallo lanciato in argento. E' foderato in taffetas di seta rosso. Uno dei due esemplari presenta cinque nappine in oro filato e seta rossa lavorate attorno ad un supporto ligneo

  • OGGETTO manipolo
  • MATERIA E TECNICA filo di seta
    filo dorato
    seta/ broccatello
    seta/ lanciata
    seta/ taffetas
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli elementi che compongono il paramentale corrispondono a quelli citati nell'inventario del canonico Antonio Rossotto datato 1568 (fatta eccezione per una "mitra di panno d'oro con fioroni" ed alcuni pezzi singoli), che quindi si impone come sicuro termine ante quem per la datazione del parato liturgico. In realtà, la presenza dell'arma Ghislieri-Carafa sormontata dal cappello cardinalizio potrebbe restringere ulteriormente questo lasso di tempo tra il 1557 - quando Michele Ghislieri diventa cardinale - ed il 7 gennaio 1566 quando sale al soglio pontificio. Come osserva Dardanello, è probabile che il pontificale sia stato confezionato espressamente per la cattedrale di Mondovì, durante il periodo dell'episcopato del Ghislieri, ossia tra il 1560 e la fine del 1565; forse intorno al 1561, quando il vescovo raggiunge la sua diocesi per soggiornarvi per un breve periodo, o dopo l'estate del 1564, quando la nave che trasportava i suoi effetti (libri, mobili e scritture) viene razziata dai corsari turchi e, probabilmente, il Ghislieri invia una nuova spedizione di arredi, anche se non risulta che si sia mai più recato a Mondovì. L'ipotesi di una realizzazione fatta proprio per la chiesa di San Donato è avvallata dalla misura del paliotto che risulta analoga a quella degli altri contraltari in uso nella cattedrale a tutt'oggi conservati. Il buono stato di conservazione di alcuni pezzi è dovuto principalmente al fatto che questi - e soprattutto quelli che possono essere stati indossati da Pio V - diventarono ben presto reliquie e non furono più utilizzati. E' il caso del piviale che nel 1680 "non si usa più per essere nel numero delle reliquie"(anche nell'inventario del 1845 quasi tutti gli elementi del paramentale sono citati come "reliquie diverse" e non elencati insieme agli altri paramenti liturgici). Il confronto con un altro paramentale donato da Pio V alla basilica romana di Santa Maria Maggiore testimonia la predilezione per un certo tipo di decorazione che si ripropone molto simile nei due parati, con la ripresa del tema quattrocentesco della melagrana inserito in uno schema ad ovali. Anche l'accostamento cromatico del tessuto monregalese è quello più diffuso in questo tipo di stoffe: rosso su fondo bianco-argento o giallo-oro. Per questo motivo è piuttosto difficile rintracciare il preciso ambito di confezione del tessuto, anche se l'area lucchese e quella veneta erano particolarmente note per la produzione del broccatello nel Cinquecento. Notiamo, comunque, il restringimento delle dimensioni del rapporto del disegno - contrariamente a quanto avveniva nei tessuti di arredamento - che porta alla riproposizione di un modello ormai un po' logoro, realizzato con una tecnica non sempre perfetta, come testimoniano i numerosi errori di tessitura (A. Quazza, "Un tempo vescovo...ora patrono in cielo": mito e testimonianze ghisleriane a Mondovì e G. Dardanello, Scheda del paramentale entrambi in C. Spantigati - G. Ieni (a cura di), Pio V e Santa Croce di Bosco. Aspetti di una committenza papale, catalogo della mostra, Alessandria 1985, pp. 341-360; 460-463). Il paramentale doveva essere realmente uno degli elementi di distinzione più prestigiosi della cattedrale se ancora nel 1842 il Casalis, descrivendo gli arredi di San Donato, scrive: "si custodiscono pure gelosamente dal capitolo negli archivi della sua sacrestia molti preziosi oggetti del glorioso papa S. Pio V, fra i quali il messale ed il rituale fregiati di belle miniature, e i paramenti pontificali di broccato in rosso ed in argento, cui vestiva quel santo mentr'era vescovo di Mondovì: cotali paramenti portano le armi gentilizie del cardinale Caraffa, e come reliquie vengono esposti al pubblico nel giorno della festa di quel santo Papa" (G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. X, 1842, ristampa anastatica, Bologna1973, p. 637)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209038-6
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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