Il piviale è confezionato con almeno 11 frammenti di damasco ed è foderato con 4 frammenti di raso di cotone rosso. Per rifinire il manto sono stati impigati galloni in oro filato e seta gialla: il lato esterno dello stolone è rifinito con un gallone con entrambi i lati smerlati, decorato con fiorellini stilizzati, intervallati da rametti; sul lato interno dello stolone è posto un gallone con entrambi i lati smerlati, ornato da losanghe; la parte mediana dello stolone è rifinito con un gallone decorato con palmette stilizzate intervallate da triangoli. L'orlo del manto è rifinito con un gallone decorato da elementi vegetali intervallati da losanghe. Il bordo del clipeo è rifinito con un gallone decorato da un motivo a zig-zag e da una frangia in oro filato, il lato superiore con un gallone con entrambi i lati smerlati, decorato da palmette collegate da un motivo a zig-zag. Sul manto, in corrispondenza del clipeo, sono presenti 4 frammneti di damasco di seta ecru broccato in seta

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA cotone/ raso
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno riprende motivi decorativi assai apprezzati, dal quarto decennio del Settecento, fino almeno alla metà del secolo, per l'arredo liturgico, come testimoniano i numerosi esempi giunti fino ai nostri giorni ( A. GALIZIA (a cura di), I riti e le stoffe. Vesti liturgiche e apparati processionali nel Canton Ticino dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Rancate, Lugano 2002, pp. 78-79, schede nn. 28-28a; I. ESTHAM, Fourtheen epsicopal copes and other textiles purchased in Paris in 1751, in "CIETA Bulletin", n. 74, 1997, pp. 159-169; A. R. MORSELLI e F. NEGRINI (a cura di), Le trame dell'invisibile: paramenti sacri a Castiglione delle Stiviere, catalogo della mostra, Castiglione delle Stiviere 1991, pp. 66-67, 70-71, schede nn. 9, 11; D. DAVANZO POLI, La Collezione Cini dei Musei Civici Veneziani. Tessuti antichi, in "Civici Musei veneziani d'arte e storia. Bollettino, 1989, vol. XXXIII, n. 1-4", pp. 143, 150-151, 153, schede nn. 125, 132-133, 135; Textilia sacra. Tessuti di pregio dalle chiese valdostane dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Aosta, Quart 2000, pp. 100-101, scheda n. 29 di M. P. Ruffino; D. DAVANZO POLI (a cura di), Basilica del Santo. I tessuti, Roma 1995, pp. 104-105, scheda n. 67; P. PERI, Paramenti liturgici nella Basilica di Santa Maria dell'Umiltà a Pistoia, in E. NARDINOCCHI e P. PERI (a cura di), Il Tesoro della Madonna. Arredi sacri della Basilica di Santa Maria dell'Umiltà a Pisatoia, catalogo della mostra di Pistoia, Cinisello Balsamo 1992, p. 95, scheda n. 14; R. L. SUTER, Aus Seide und Goldfaden, Einsiedein 1992, pp. n.n., scheda n. 11; A. JOLLY. Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. II. Naturalism, Riggisberg 2002, pp. 300-308, schede nn. 171a-175. Si segnala che un disegno simile veniva prodotto anche dalle manifatture torinesi (G. BOSCHINI, A. QUAZZA. M. RAPETTI, 1768: un "Capodopera" dell'Università dei Setaioli di Torino", in "Arte tessile", n. 1, 1990, pp. 40-45) confrontabile con un parato del Duomo di Casale Monferrato -M. VIALE FERRERO, Tessuti e ricami, in V. VIALE (a cura di, Mostra del barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, p. 12, scheda n. 18; A. M. COLOMBO, Il patrimonio tessile della cattedrale, in Il duomo di Casale Monferrato. Storia, arte e vita liturgica, atti del convegno (Casale Monferrato, 16-18 aprile 1999), Novara 2000, pp. 190-191). Rispetto a queste testimonianze, però, il tessuto in esame presenta una certa pesantezza nel disegno, alcuni accostamenti cromatici troppo squillanti e stridenti, certi elementi della composizione, quali il vaso, eccessivamente esuberanti e fastosi; elementi che fanno posticipare la datazione al XIX secolo, probabilmente nella seconda metà del secolo, periodo in cui, soprattutto per i tessuti per la chiesa e per l'arredo, si assiste alla ripresa di decori e di tecniche create nei secoli passati (D. DAVANZO POLI, Il tessile a Venezia tra '800 e '900, in Mercato e travestimento. L'artigianato d'arte e Venezia fine '800 inizi '900, catalogo della mostra, Venezia 1984, pp. 13-14; A. JOLLY. Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. II. Naturalism, Riggisberg 2002, pp. 384-386; D. DAVANZO POLI (a cura di), Il genio della tradizione. Otto secoli di vellutti a Venezia; la Tessitura Bevilacqua, catalogo della mostra, Venezia 2004). Si ipotizza che il tessuto sia uscito da un'abile manifattura, attiva in Francia o in Italia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208847-6
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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