velo di calice, opera isolata - manifattura italiana (?) (seconda metà sec. XVIII)

velo di calice, 1770 - 1780

Il velo è confezionato con 1 frammento di taffetas , decorato con un motivo di bande verticali a spina di pesce intervallato da striscie in taffetas su cui si snoda un tralcio fiorito e fronzuto decorato con fiori ad ombrello. foglie e grappoli d'uva. Il disegno è creato dalla slegatura dell'ordito di fondo. Il manufatto è foderato con un pannello di tela di cotone marrone ed è rifinito con un gallone in orgento filato e lamellare ornatoo con piccoli fiori stilizzati a quattro petali posti fra un meandro a nastro

  • OGGETTO velo di calice
  • MATERIA E TECNICA cotone/ batista
    filo d'argento/ lavorazione a telaio
    seta/ taffetas
  • MISURE Altezza: 51
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Borgosesia (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dagli anni settanta del Settecento si diffonde il gusto per le stoffe decorate con bande verticali che separano tralci e motivi vegetali spesso di piccolissime dimensioni (C. BUSS, Seta oro e argento. Le stoffe operate del XVIII secolo, Milano 1992, p. 115). Il disegno del tessuto appare infatti confrontabile con testimonianze datate all'ottavo decennio del secolo, quali, ad esempio, alcuni campioni presenti in un libro-campionario della manifattura Batchelon, Ham & Perigal, datati al 1772-1773 (N. ROTHSTEIN, L'etoffe de l'elegance. Soieries et dessins pour soie du XVIII siècle, Parigi 1990, p. 161, figg. 305, 307); i due frammenti in messicana conservati presso il Kunstgewerbemuseum di Colonia (B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, p. 349, schede nn. 633-634); con il parato in pékin, conservato presso la chiesa parrocchiale di Cologne (C. ARIBAUD, Soieries en Sacristie. Fastes liturgiques XVII°-XVIII° siècles, catalogo della mostra di Tolosa, Parigi 1998, p. 86 e p. 161, scheda n. 75), con numerosi frammenti conservati presso la collezione Gandini (D. DEVOTI, G. GUANDALINI, E. BAZZANI, M. CUOGHI COSTANTINI e I. SILVESTRI, La collezione Gandini del Museo Civico di Modena. I tessuti del XVIII e XIX secolo, Bologna 1985, p. 280, scheda n. 270; p. 284, scheda n. 277; pp. 285-286, scheda n. 280; p. 291-292, scheda n. 294; pp. 294-296, schede nn. 297-299; p. 297, scheda n. 302) e, infine, con un cotone stampato del Victoria and Albert Museum di Londra (W. HEFFORD. The Victoria and Albert Museum's Textile Collection. Design for printed textiles in England from 1750 to 1850, Londra 1999, pp. 58-59, n. 30)La forma ad ombrello dell'elemento vegetale appare inoltre confrontabile con le opere di Jean-Baptiste Pillement (1728-1808) che ebbero una notevle diffusione fra le manifatture tessili europee (N. CIONINI, I fiori del Catai. Introduzione alla figura e all'opera grafica di Jean-Baptiste Pillement e i suoi rapporti con la contemporanea produzione di tessuti d'arte in Europa, in "Rassegna di studi e notizie", Vol. XVII, anno XVII, 1993, pp. 42-43, schede n. 29.1-29.3)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205664
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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