compianto sul Cristo morto

dipinto, 1625/ 1626

Davanti ad un gruppo roccioso è rappresentato Cristo disteso sul sudario e con la corona di spine; ha la testa e il busto trattenuta da una figura femminile ammantata. Dietro Gesù sono rappresentate due donne velate da un manto: una è vista di profilo, ha le braccia aperte e il sguardo rivolto verso il viso di Cristo; la seconda è inginocchiata e trattiene il braccio destro del Messia. Alle spalle delle due figure femminili è rappresentata la Madonna aureolata, con le mani congiunte davanti al petto. Alla sinistra della Vergine è Giuseppe d'Arimatea che trattiene al petto forse una tenaglia. All'estrema destra, sono presenti S. Giovanni, con il volto celato dalle mani e alle sua spalle emerge un volto maschile. In secondo piano sono raffigurate le tre croci. La cornice è in legno dorato

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 300
    Spessore: 7.5
    Larghezza: 180
  • ATTRIBUZIONI Martinolio Cristoforo Detto Rocca (1599 Ca./ Post 1664)
  • LOCALIZZAZIONE Borgosesia (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'archivio della parrocchiale è conservato un documento in cui emerge che verso il 1625-1626 il pittore Rocca venne pagato lire 70 per il quadro della cappella dei morti (sec. XVII, faldone IV, doc. 83).L'opera, come sottolineano la Dell'Omo e Ferro, è ricordata fin dal 1628 come pala d'altare della Cappella dei Morti (sull'opera si veda C. DIONISOTTI, La Vallesesia e il Comune di Romagnano, Torino 1871, p. 61; C. DEBIAGGI, Dizionario degli artisti valsesiani dal XIV al XX secolo, Varallo 1968, p. 112; ; La pittura del Sei e Settecento nel Novarese, Novara 1996, p. 225, scheda n. 871 di F. M. Ferro e M. Dell'Omo)L'affresco è un esempio dell'attività di Vitaliano Grassi, nato a Romagnano Sesia dal pittore Tarquinio Grassi e morto a BorgosesiaLa critica colloca quest'opera dopo i cicli d'affreschi, datati al 1739 della cappella di S. Antonio da Padova, nella chiesa di S. Antonio Abate e della volta della chiesa di S. Crice a Riva, presso Chieri (C. CONTI, Notizie Storiche", in "Parrocchia di Borgosesia", numero unico, 1945, p. 12; C. CARAMELLINO, Grassi, Vitalino, in Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dal XI al XX secolo, vol. VI, Torino 1974, p. 152; S. ZUFFI, Grassi, Vitalino, in La pittura in Italia. Il Settecento, Milano 1989, vol. II, p. 743; C. DEBIAGGI, Il pittore Vitaliano Grassi. La sua attività a Vercelli. Una volta con affreschi in Palazzo Longasco, in "Bollettino Storico Vercellese", anno XXX, n. 2, 2001, p. 75; ID. Grassi, Vitalino, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 58, Roma 2002, pp. 694-695).La critica interpreta generalmente il dipinto come "Giobbe che rampogna i familiari" (C. CONTI,1968, p. 89; C. DEBIAGGI, 2001, p. 75; ID. 2002, p. 695); ma il soggetto dovrebbe essere interpretato come "Giobbe deriso dalla moglie", come si evince dall'attegiamento dei personaggi rappresentati nela scena (L. REAU, Iconographie de l'Art Chrétien, Parigi 1956, Tomo II, vol. I, p. 316)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205642
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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