borsa del corporale, opera isolata - manifattura italiana (sec. XVIII)

borsa del corporale,

La borsa è confezionata con un frammento di damasco di seta rosso decorato con fogli e piccoli fiori. Lungo il bordo è applicato il gallone,. in oro filato, ornato con un motivo di fiori polilobati intervallati da barrette oblique. Lo stesso gallone è impiegato anche per realizzare la croce posta al centro del manufatto. La borsa è foderata con un pannello di tela di lino cerata tinta in crema. La tasca è realizzata con tela di lino ecrù

  • OGGETTO borsa del corporale
  • MATERIA E TECNICA filo dorato/ lavorazione a telaio
    lino/ tela
    seta/ damasco
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le piccole dimensioni della borsa, non permettono di leggere il partito decorativo, perciò si propone una datazione al Settecento, come fa presupporre il modo di disegnare la foglia e i fiori. In questo secolo, soprattutto per l'arredo e i tessuti per ambito ecclesiastico si prediligevano ornati dai grandi rapporti, come illustrano, ad esempio, il servizio liturgico, datato alla prima metà del Settecento, di Cravagliana, (F. FIORI, I paramenti, in Cravagliana. Segni artistici e storici negli arredi e nei paramenti sacri, Novara 2001, pp. 110-111, scheda n. 10), con cui condivide una certa attenzione per la resa naturalistica e tridimensionale degli elementi floreali, secondo un gus il parato, datato alla metà del secolo, della chiesa di san Pietro di Montaigut-sur-Save (C. ARIBAUD, Soiries en Sacristie. Fastes liturgiques XVII-XVIII siècle, Parigi 1998, pp. 110, 139, scheda n. 18), il paramento del primo quarto del Settecento della chiesa parrocchiale di Le Castéra (Ibid. pp. 66, 140, scheda n. 19) e le pianete, in tre varianti di colore di un medesimo damasco, datato verso il 1750-1760 della cattedrewale di Toulouse (Ibid. pp. 67, 148, scheda n. 41), l'insieme liturgico, ancorato al 1760-65, della Cappella Palatina di Palazzo Pitti (R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, p. 135, scheda n. 69) e il manto di un piviale, datato al 1774, conservato presso la chiesa di Notre-Dame des Doms ad Avignone (Merveilles d'or & de soie. Trésors textiles de Notre-Dame des Doms du XVI au XIX siècle, catalogo della mostra, Avignone 2000, p. 65, scheda n. 48 di E. Dutocq e O. Valansot). Lo stessop gusto per disegni grandi si ritrova anche nell'abbigliamento, in particolare quello femminile, come testimoniano la veste femminile, realizzata con un damasco datato intorno al 1743, del Philadelphia Museum of Art (D. E. KRAAK, Just Imported from London: English Silks in 18th Century Philadelphia, in R. SCHORTA (a cura di), Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. Die Industrien in England und in Nordeuropa. Berna 2000, p. 118), la "robe à l'anglaise" del Metropolitan Museum di New York, confezionata con un damasco ancorabile al 1743-45 (R. MARTIN, Our New Clothers: Acquisitions of the 1990s, New York 1999, p. 14) e la "robe à la française", confezionata con un tessuto del 1750, conservato presso il Kyoto Costume Institute (T. SUOH, 18th Century, in The Collection of the Kyoto Costume Institute Fashion. A Histori from the 18th to the 20th Century, Colonia 2002, pp. 34-35). Si deve inoltre sottolineare come l'evoluzione dei tessuti per arredo e per la chiesa avessero tempi molto meno veloci rispetto a quella delle stoffe per l'abbigliamento: appare esemplare il "papier peint" stampato nel 1791 dalla manifattura di Mulhouse Jacquemart & Bénard (Comme un jardin. Le végétal dans les étoffes imprimées et le papier peint, catalogo della mostra di Mulhouse e Rixheim, Aix-en-Provance 2002, pp. 14-15, scheda n. 4 di J. Jacqué) che riprende una composizione già diffusa nel quarto decennio del secolo ( C. BUSS, Seta oro e argento. Le stoffe operate del XVIII secolo, Milano 1992, pp. 148-149)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205604
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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