borsa del corporale, serie - manifattura francese (metà sec. XVIII)

borsa del corporale,

Ognuna delle due borse è confezionata con gros de Tours ecru liseré e broccato con trame in seta policroma, nelle tonalità del celeste, azzurro, blu, bianco, rosa, lilla, viola, rosso, arancio e verde. Sul fondo, decorato con una rete a maglie romboidali eseguite con la slegatura di una trama, si snoda con un andamento sinuoso un sottile tralcio spinoso, dal quali si originano foglie a piuma e fiori policromi. . Al centro è posta la croce, realizzata con il gallone in oro filato, decorato con frutti di melograno spaccati, intervallato da foglioline oblique. Lo stesso gallone è impiegato anche per rifinire i bordi. I manufatti sono fooderati con due pannelli di tela di lino cerata tinta in rosa-beige. . La tasca è realizzata con tela di lino ecrù

  • OGGETTO borsa del corporale
  • MATERIA E TECNICA filo dorato/ lavorazione a telaio
    lino/ tela
    seta/ gros de Tours/ liseré/ broccatura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il decoro del tessuto impiegato per le borse è caratterizzato dalla resa tridimensionale e realistica degli elementi vegetali, eseguiti con la tecnica del "point rentré", introdotta agli inizi degli anni Trenta del Settecento dalle manifatture lionesi. Grazie a questa tecnica, inventatta da Jean Revel, si poteva rendere sul tessuto l'idea della terza dimensione degli elementi ornamentali. Il disegno però, rispetto alla produzione degli anni Quaranta, appare molto più leggero ed arioso, secondo un gusto ancorabile intorno alla metà del Settecento (C. BUSS, Seta oro e argento. Le sete operate del XVIII secolo, Milano 1992, p. 75), come illustrano i confronti con le testimonianze giunte fino ai nostri giorni (P. THORTON, Baroque and Rococo Silks, Londra 1965, p. 182 tav. 85B C. BUSS, 1992, pp. 86-87; D. DAVANZO POLI ( a cura di), Tessuti antichi. Tessuti - Abbigliamento - Merletti - Ricami Secoli XIV-XIX, catalogo della mostra, Treviso 1994, p. 82, scheda n. 107; P. ARIZZOLI-CLEMENTEL, The Textile Museum, Lyons, Parigi 1990, p. 81; D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 136, scheda n. 84 di D. Digilio; A. GEROMEL PAULETTI (a cura di), Le Stoffe degli Abati. Tessuti e paramenti sacri dell'antica Abbazia di Monastier e dei territori della Serenissima, catalogo della mostra, Treviso 1997, pp. 70-71, scheda n. 25; Indue me Domine. I tessuti liturgici del Museo Diocesano di Brescia, Venezia 1998, pp. 151-152, scheda n. 45 di M. Rosadini). E' interessante sottolineare anche lo stretto rapporto con una messicarta, datata al 1745-1755, conservata presso la Raccolta Bertarelli di Milano (C. BUSS, 1992, p. 84) e con il coevo diseno, conservato presso il Musée des Tissus di Lione (P. ARIZZOLI-CLEMENTEL, 1990, p. 80); Appare caratterisco proprio di questi anni anche la presenza di elementi fantastici e bizzarri, spesso uniti e conuigati a decori naturalistici ( si veda, ad esempio, L. DAL PRA' (a cura di), Un museo nel Castello del Buonconsiglio. Acquisizioni, contributi, restauri, catalogo della mostra, Trento 1995, pp. 125-126, schede nn. 94-95 di P. Peri; M. KING e D. KING, European Textiles in the Keir Collection 400 BC to 1800 AD, Londra - Boston1990, p. 281, n. 216; C. BUSS, 1992, pp. 55-56 e 84-85; P. THORTON, 1965, p. 183, tav. 86B; (Merveilles d'or & de soie. Trésors textiles de Notre-Dame des Doms du XVI au XIX siècle, catalogo della mostra, Avignone 2000, p. 75, scheda n. 62 di E. Dutocq e O. Valansot; E. D'AMICO DEL ROSSO, I paramenti sacri, Palermo 1997, p. 96, scheda n. 43; P. PERI (a cura di), Tessuti barocchi al Bargello in onore di Paola Barocchi, catalogo della mostra, Firenze1997, pp. 38-40, scheda n. 10; G. ERICANI e P. FRATTAROLI ( a cura di), Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma, Verona 1993, pp. 438-439, scheda n. 121 di C. Rigoni; Indue me Domine, 1998, pp. 150-151, scheda n. 44 di A. Geromel Pauletti). Il gros de Tours, nato assai probabilmente per l'abbigliamento femminile, viene ascritto a manifatture francesi per l'alto livello tecnico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205598
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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