cappuccio di piviale, elemento d'insieme - manifattura italiana (fine/inizio secc. XVIII/ XIX)

cappuccio di piviale, 1790 - 1810

Il cappuccio è confezionato con 4 frammenti di raso di seta ecrù ricamato in filo di seta, nelle tonalità del verde, giallo, beige, tortora, cannuttiglia d'oro e paillettes policrome. Piccoli disegni, formati da rametti fioriti e fronzuti, edicole, alberelli e sedie, sono disposti con un andamento a scacchiera sulla duperficie tessile. Lungo il bordo è ricamato un tralcio dall'andamento serpentino dal quale nascono piccoli fiorellini. Il tessuto è adagiato su una tela di lino cerata ecru. . Il bordo superiore è rifinito con un gallone in oro filato decorato con piccoli fiori polilobati intervallati da barrette oblique. L'orlo è impreziosito con una frangia in oro filato

  • OGGETTO cappuccio di piviale
  • MISURE Altezza: 49
    Larghezza: 57
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A partire dagli ultimi decenni del Settecento si assiste, nei disegni tessili, ad una notevole riduzione delle proprorzioni e delle dimensioni dei decori, prediligendo piccoli ornati, spesso disseminati sulla superficie con un andamento a scacchiera, come illustrano, ad esempio, alcuni gilet datati all'ultimo quarto del secolo, conservati presso il National Museums and Galleries di Merseyside (P. RUSHTON, 18th Century Costume in the National Museums and Galleries on Merseyside, Liverpool 1999, pp. 38, 40-41), il postergale, datato dubitativamente al 1781, della Cappella Palatina di Palazzo Pitti (R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo pitti, Firenze 1988, p. 83, scheda n. 35), un gilet verso il 1785 del Museo del Tessuto lionese (P. ARIZZOLI-CLEMENTEL, Gilets Brodés modèles du XVIII°, Parigi 1993, pp. 9, 44), dove sono inoltre conservati alcuni modelli di ricamo sempre per gilets, collocati alla fine del Settecento (ID. pp. 20-21, 45-46) o i tessuti d'arredo, decorati con uno stesso minuto motivo stilizzato eseguito sia in broccato che a ricamo, realizzati per l'imperatrice Giuseppina alla fine del primo decennio del XIX secolo (Soies tissées, soies brodées chez l'impératrice Joséphine, catalogo della mostra di Malmaison e Bois-Préau, Parigi 2002, pp. 22-23, 55 scheda nn. 3 e 63 di P. Verzier). Il minuto decoro a ricamo che impreziosisce il raso, la scelta dei colori ci permette di collocare il manufatto a cavallo fra il Settecento e il secolo successivo, come ci testimoniano i confronti con il parato, collocato alla fine del Settecento, di santa Maria della Steccata di Parma ( L. FORNARI SCHIANCHI ( a cura di), "Per uso del santificare et adornare". Gli arredi di Santa Maria della Steccata. Argenti/ Tessuti, Parama 1991, p. 205, scheda n. 121 di I. Silvestri)Anche la scelta dei soggetti ricamati, piccole pagodo o paesaggi fantastici, sembrano essere ancora legati alle "cineserie" che, spesso, decorano i tessuti settecenteschi (si veda ad esempio A. GRUBER, Chinoiserie. Der Einfluss Chinas auf die europäische Kunst 17.-19. Jahrhundert - L'influence de la Chine sur les arts en Europe XVIII° - XIX° siècle, catalogo della mostra di Riggisberg, Berna 1984, pp. 54-55, scheda n. 17 e pp. 58-59, scheda n. 19)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205582-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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