cassa d'organo, opera isolata di Giedo Giovanni, Bay Benedetto (inizio sec. XIX)

cassa d'organo,

Parte bassa a forma di parallelepipedo, su cui si impostano quattro avancorpi reggenti sculture di angeli e angioletti musicanti, addossate a lesene, poste davanti alle canne dell'organo, che sostengono frontone interrotto al centro. Fastigio centinato con volute discendenti e angioletti, su cui è raggera dorata con monogramma mariano al centro. Vasi ai lati del fastigio

  • OGGETTO cassa d'organo
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ intaglio/ pittura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Giedo Giovanni (notizie 1794-1808)
    Bay Benedetto (notizie Dal 1806)
  • LOCALIZZAZIONE Caraglio (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Numerosi sono i documenti riguardanti l'organo presenti nei libri dei conti relativi alla parrocchiale. A partire dal 1803 sono effettuati pagamenti all'organaro Ludovico Piantanida, che interviene per alcuni anni anche per la manutenzione. Nel 1804 sono elencate diverse spese fatte per il nuovo organo: sono citati gli architetti Porta di Cuneo e Porini, il capomastro Giuseppe Rovertone, ed è citato "Giò Giedo di Racconigi fabbricatore della cassa d'organo". Nel 1806 viene pagato "Benedetto Bay indoratore della cassa d'organo": per queste notizie si veda il "Libro dei conti, ed ordinati della Compagnia del SS. Sacramento eretta nella Parochiale di Santa Maria sotto il titolo dell'Assonta del luogo di Caraglio cominciato l'anno 1670", conservato nella Biblioteca del Seminario Vescovile di Cuneo (ma oggi in Santa Maria a Cuneo), ff. 315-317 e 321. La realizzazione della cassa dell'organo dovrebbe quindi essere compresa tra il 1804 e il 1806, anche se dal punto di vista della messa a punto dello strumento musicale i lavori continuarono per qualche tempo. Nell'Archivio parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista di Racconigi si conservano alcuni documenti in cui sono citati intagliatori e scultori della famiglia Giedo (o Gedo) attivi nelle chiese di Racconigi almeno dalla prima metà del Settecento. Attualmente non è possibile accedere a tale Archivio parrocchiale, ma si è presa visione di un testo di Franco Monetti e Arabella Cifani che nel 2000 realizzarono una ricerca nei documenti ivi conservati: il testo è riversato su supporto informatico, (CD rome) in copia unica presso la parrocchia. Nel "Liber defunctorum parrocchia Santa Maria Maggiore di Racconigi", volume dal 1791 al 1804, è registrato il decesso, avvenuto nel 1799, di "Giovanni Pietro Giedo, di 4 anni, figlio di Giovanni Giedo". Nel "Libro di Cassa per la veneranda Compagnia di Sant'Antonio", si legge "Li 17 novembre (1804) al Sig.r Gioani Ghiedo per diversi lavori fatti alla Chapella nella Parochiale di S. Giovanni...L. 18,10", e nello stesso documento Gio Ghiedo è pagato per altri lavori nel 1805 e 1807. Nel volume "Parrocchia di San Giovanni - Libro mastro della Compagnia del SS. Sacramento dal 1800 al 1893" (senza titolo e pagine), Giovanni Gedo è pagato nel 1806-1807 per quattro inginocchiatoi, e ancora nel 1808 e anni seguenti per altri piccoli interventi. Nel "Libro dei Conti spettanti alla Compagnia delle Umiliate" (1730-1829), il falegname Gio. Giedo è pagato nel 1794 per tre carteglorie per la cappella di Sant'Elisabetta, e ancora, nel 1805, "per la fattura dell'orchestra". Da numerosi e diversi documenti risulta quindi attivo a Racconigi, tra l'ultimo decennio del Settecento ed il primo dell'Ottocento, un Giovanni Giedo falegname ed intagliatore, che potrebbe essere lo stesso al lavoro nella parrocchiale di Caraglio per la realizzazione della cassa dell'organo, per cui riceve pagamenti nel 1804
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204792
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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