pulpito, opera isolata - bottega piemontese (prima metà sec. XVIII)

pulpito,

Pulpito in legno di noce intagliato e verniciato; su base a tronco di piramide rovesciato, si compone di cinque pannelli intagliati a losanga mistilinea; l'accesso è consentito da una scala collocata sulla destra; è completato da un ampio leggio, frutto di rimaneggiamento

  • OGGETTO pulpito
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ verniciatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Angrogna (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo il Gilles l'erezione del tempio valdese detto di San Lorenzo, ad Angrogna, si rese necessaria per il grande afflusso di popolo che accorreva nella località per l'ascolto della predicazione dei pastori. Fu Jean de Bros, reggente della scuola locale, a perorare con efficacia la causa della costruzione. Il primo culto pubblico si tenne nel 1555; a dare il nome al tempio fu quel che restava della chiesa romanica (?) di San Lorenzo, trascurata da ormai un ventennio dai priori di Luserna, le cui vestigia sorgevano là dove oggi si trova il cimitero valdese (per la presenza dell'edificio di culto cattolico la località prese infatti nome di Ruà d'la Ghieisa). Una prima distruzione del neoedificato tempio si ebbe nel 1561, per intervento delle truppe di Emanuele Filiberto. La Visita Peruzzi del 1584 attesta lo stato di assoluta decandenza della chiesa, antistante la quale sorgeva il tempio, in una località nella quale non risiedeva ormai neppure un cattolico. Nel 1655 il tempio venne distrutto per la seconda volta, da parte delle truppe del Pianezza, per la terza volta nel 1686; secondo le cronache all'atto del glorioso rimpatrio dei valdesi di Angrogna, a disposizione del culto ebbero solo una misera capanna. Solo con il 1708 si ebbe l'edificazione dell'attuale struttura, in seguito all'assedio di Torino del 1706, che vide il sovrano Vittorio Amedeo II rifugiato in Valle. Cfr. R. BOUNOUS e M. LECCHI, I templi delle valli valdesi, Torino 1988. Si presume che l'arredo sia da ricondurre alla primitiva fase di arredo; venne trsferito in fondo alla sala dalla destra alle quale era collocato, sollevando non poche proteste da parte del settore di fedeli più osservanti (cfr. L. AVANZINI, Guida storico-turistica della Val Pellice, Pinerolo s.d. ma post 1977, p. 98)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso non cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204578
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE