La Giustizia. Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours come allegoria della giustizia

dipinto, 1660 - 1665

Figura femminile con capigliatura chiara seduta di tre quarti su seggiolone, con abito rosso e grigio a fiorellini dall'ampia scollatura arricchita da pizzi, collana di perle e capo coperto da un velo nero, ritratta mentre tiene nella mano sinistra una bilancia e afferra con la destra una spada sguainata. Cornice di legno dipinto giallo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Franco-piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto faceva probabilmente parte di una serie dedicata alle virtù cardinali, di cui rimane anche la Forza (R 8107). Si ignora per ora per quale dimora sabauda fu realizzato, forse su commissione proprio di Maria Giovanna Battista, che prestò i lineamenti.; L'esistenza di altre serie, più o meno complete, dedicate a diversi argomenti (i continenti, le arti, gli elementi, le quattro stagioni - conservata per intero) fa pensare a una produzione numerosa di dipinti di soggetto allegorico realizzati per il decoro delle residenze sabaude nella seconda metà del XVII secolo, e in particolare durante il regno di Carlo Emanuele II e di Maria Giovanna Battista, reggente dal 1675 al 1684.; Si vedano l'Africa (R 8109), l'Europa (R 8111), il Fuoco (R 8110), la Musica (?) (R 8108) in deposito nello stesso luogo, e l'Allegoria delle Quattro Stagioni, pubblicata da Gabrielli N. Racconigi, Torino 1972, p. 160, anch'essa ora al Castello di Racconigi. Quest'ultima è molto vicina per i dati della moda, con abiti dall'ampia scollatura arricchiti da trine a punto Venezia, e analoga impostazione della figura seduta su seggiolone, ma sembra discostarsi per alcuni tratti stilistici dai quattro gruppi precedenti, opera di uno stesso pittore (tranne probabilmente per la Forza), forse di cultura e preparazione più nordica e al lavoro qualche anno prima (1660-1665 circa). Potrebbe trattarsi di un pittore proveniente dalla Francia, magari del nord, giunto a corte e in parte influenzato dai Dufour: si veda ad esempio il ritratto di Carlo Emanuele II fanciullo di Carlo Dufour a Racconigi (Gabrielli, 1972, p. 128), o il ritratto di Maria Giovanna Battista di Lorenzo Dufour, 1665 circa, sempre a Racconigi.; Sul retro del dipinto sono presenti due numeri di inventario, uno del 1951, mantenuto nel 1955 (R giallo) e l'altro ante 1951(XR azzurro), mentre è assente quello del 1933: per un'ipotesi si successione dei numeri di inventario si veda Bertana E. Ragusa E. Ritratti dei principi di Carignano al castello di Racconigi, Torino 1991, p. 47. Dal 1982 l'opera si trova nella localizzazione attuale; prima di questa data era in un deposito situato nei pressi di un corso d'acqua, possibile causa del deterioramento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100199873
  • NUMERO D'INVENTARIO R 8112
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
    2020
  • ISCRIZIONI retro della tela, in nero - LA. IVSTISSE - lettere capitali - a pennello - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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