Fede, Speranza e Carità

altare,

Altare con ancona dipinta ad olio su tela, in cornice lignea intagliata e dorata inscritta a sua volta in una cornice in stucco, sovrastata da una cartella retta ai lati da due putti. Due coppie di colonne, con quattro capitelli corinzi, sono sormontate da un frontone spezzato a volute interrotte, sulle quali sono collocate le personificazioni femminili della Carità e della Fede, al centro una terza scultura, rappresentante la Speranza, poggia su una mensola ornata al centro da una testa cherubica; altre teste cherubiche sono presenti sul fregio e sui riccioli delle volute; tutto il complesso è riccamente ornato nella sottocornice e negli altri elementi architettonici da dentelli, ovuli, modiglioni con foglia e cassettoni con rosone (continua nel campo AN)

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura/ intaglio/ doratura/ marmorizzazione
    Marmo
    Stucco
    tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Casella Carlo (notizie 1651-1669)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Rusca Bartolomeo E Carlo
  • LOCALIZZAZIONE Savigliano (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia relativa all'altare civico dedicato a san Grato risale al 1651, quando la città di Savigliano ne decide l'erezione a sue spese e la dedica al santo vescovo d'Aosta, protettore contro la grandine, in seguito ad un voto espresso per le campagne della regione della Croce da lunghi anni flagellate dalla grandine (C. NOVELLIS, Storia del santuario della B. Vergine della Apparizione presso la città di Savigliano in Piemonte, Torino 1845, p. 11; C. TURLETTI, Storia di Savigliano, 4 voll. Savigliano 1878-1888, II, p. 600; n. CARBONERI, L'architettura del Boetto, in n. CARBONERI, A. GRISERI, C. MORRA, Giovenale Boetto, Fossano 1966, p. 24; v. MOCCAGATTA, Il Santuario dell'Apparizione, in "Piemonte vivo", 1979, febbraio, p. 35; schede nn. 218 e 267 di G. GALANTE GARRONE, in M. DI MACCO e G. ROMANO, Diana Trionfatrice, catalogo della mostra, Torino 1989, pp. 192, 245-246). Un ordinato civico del 23 maggio 1651 riguarda infatti l'erezione e la dedica della "cappella qual resta a banda dritta", e incarica alcuni notabili saviglianesi e l'architetto-ingegnere Giacomo Antonio Biga, consulente di Giovenale Boetto architetto del santuario, di "trattare con li molto RR. PP. sul modo con il quale si debbi regulare la città attorno a tal fabbrica". Il 18 aprile 1657 i lavori non sono ancora iniziati, poichè si esorta al "finimento della luoro cappella, acciò resti una volta il tutto perfezionato". Soltanto nel gennaio 1669 il Consiglio Maggiore incarica la ragioneria di trovare il denaro necessario per "la fabbrica e construttione dell'altare.. acciocchè s'alloghi il quadro già anni sono fatto fare affinchè non si guasti", e nel luglio dello stesso anno 40 sacchi di grano vengono destinati "per la fattura della cappella di San Grato.. per voto della città", con affidamento dei lavori al mastro Carlo Casella (per l'attribuzione allo stuccatore luganese, la datazione e la ricerca sugli ordinati civici e di ragioneria dell'Archivio storico del Comune di Savigliano: G. SPIONE, Fortuna critica dei pittori genovesi fuori Genova. Il caso piemontese da Bernardo Castello ai Guidobono, Tesi di laurea in Storia della critica d'arte, facoltà di Lettere e Filosofia, rel. prof. G. Romano, a.a. 1993-1994, pp. 32-40; scheda n. 58 di G. SPIONE, in G. ROMANO, a cura di, Realismo caravaggesco e prodigio barocco. Da Molineri a Taricco nella Grande Provincia, catalogo della mostra, Savigliano 1998, pp. 266-267). L'iscrizione, collocata in basso al centro nella cartella in stucco, fu posta nel 1720 in occasione del restauro a spese del Comune di Savigliano (C. NOVELLIS, 1845, p. 11, che ricorda inoltre la presenza sull'altare dello stemma della città, eliminato nel 1799; C. TURLETTI, 1878-1888, II, p. 600). L'altare di San Grato, composto secondo l'ordine architettonico corinzio, omogeneo per stile e impianto con il precedente altare dedicato a san Benedetto, sulla parete opposta, anch'esso opera di maestranze luganesi, è stato in passato riferito (C. TURLETTI, 1878-1888, II, p. 821; A. OLMO, Arte in Savigliano, 1978, p. 106, che pubblica anche i due stemmi civici) ai luganesi Bartolomeo e Carlo Rusca, rispettivamente documentati soltanto fino al 1642 e al 1646 (per lavori da porre in relazione all'altare di San Benedetto)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100196677
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI in basso, al centro - DIVO GRATO EPISCOPO/QUOD URBIS PRAEDIA GRANDINIBUS EXIMAT/GRATI CIVES SAVILIANENSES/PUBBLICA EXTRUCTUM MUNIFICENTIA SACELLUM/DEDICARUNT/ANNO MDCCXX - lettere capitali - a pennello - latino
  • STEMMI dado del piedistallo - fabbrica - Marchio - stemma civico della città di Savigliano - 2 - croce su campo bianco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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