resurrezione di Cristo
dipinto,
Caccia Guglielmo Detto Moncalvo (1568/ 1625)
1568/ 1625
Tela entro cornice modanata. Nella parte alta, fra le nubi luminose, si staglia la figura di Cristo con il manto rosa mosso dal vento e il vessillo retto con la mano destra. Nella zona inferiore, davanti al sepolcro, si muovono impaurite le figure dei soldati e dei carnefici. Da sinistra si osservano la figura che fugge reggendo lo scudo, con il manto rosa e quella del soldato piegato in avanti con la tunica verde. Al centro è il soldato inginocchiato con elmo e calzari; seguono il soldato con il mantello giallo oro e la veste rosa acceso e celeste, quella dell'uomo che tenta di coprirsi con il mantello viola, il carnefice in ginocchio. Sulla destra é raffigurata la scenetta con le tre Marie
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Caccia Guglielmo Detto Moncalvo (1568/ 1625)
- LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, secondo G. Romano (1972) è ascrivibile al periodo 1608 - 1613. E'probabile committenza della famiglia Asinari, patrona già nel 1588 di un altare e relativa pala dedicati alla Resurrezione di Gesù Cristo. L'altare e l'icona furono in seguito trasferiti nella chiesa di S. Stefano. Intorno al periodo sopra indicato per il dipinto cacciano, Alfonso Asinari, canonico della Cattedrale e protonotario apostolico si fece promotore di alcuni lavori di abbellimenti all'interno della chiesa di S. Stefano documentati dalla Visita pastorale del 1619. A seguito delle vicende, la tela del Caccia potrebbe essere una committenza del protonotario apostolico (Bologna I. 1992)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100176050
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0