portone, opera isolata - ambito astigiano (terzo quarto sec. XVIII)

portone ante 1760 - 1760

Portone d'ingresso intagliato con decorazioni fitomorfe

  • OGGETTO portone
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
  • MISURE Profondità: 10
    Altezza: 382
    Larghezza: 195
  • AMBITO CULTURALE Ambito Astigiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa della SS. Annunziata
  • INDIRIZZO Via Bona, 37, NIZZA MONFERRATO (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'anno si desume dalla data riportata sul battente, in alto. Nei primi del sec. XVI Bartolomeo Guattario di Nizza fonda e dota l'Hospitale di S. Maria. Nel 1523 l'ospedale risulta già negletto e abbandonato per l'esiguità della dote, tanto è vero che la figlia Caterina decise di convertirlo in monastero. Con Breve del 15 gennaio 1533 il vescovo di Acqui Domenico Schelino da la concessione per l'erezione del monastero provvisto di cimitero, chiostro, dormitorio, cenacolo, orto e chiesa. Nel 1594 i documenti definiscono le monache come "canonichesse regolari" di S. Agostino, dette volgarmente rocchettine, dipendenti dai canonici regolari di S. Maria Nuova di Asti (in città il monastero femminile si trovava dal XVI sec. in Piazza Catena, sul luogo dell'odierno tribunale; la chiesa, dedicata alla SS.ma Annunziata, venne demolita nel 1958). Più tardi il monastero sarà intitolato alla SS.ma Annunziata, così come la chiesa. Nel 1613 il monastero subisce gravissimi danni per le incursioni belliche inflitte alla città di Nizza. Nel 1623 rischia di essere soppresso ma per intercessione del Comune, che lo dota di 200 scudi, la soppressione viene evitata. Il 2 agosto 1653 il convento subisce ulteriori saccheggi per opera dei Francesi. Durante la dominazione napoleonica il convento viene soppresso e nei locali vengono sistemate le scuole secondarie. Dopo il 1815 ritornano le suore benedettine, ma nel 1855 viene decretata soppressione del monastero. Tutto il patrimonio viene incamerato e solo una piccola parte dei locali viene lasciata alle poche monache superstiti, che in seguito lo abbandoneranno per raggiungere il monastero della Visitazione di Arona. Parte dei locali, diventati di proprietà comunale per cessione avutane dal demanio nel 1874, viene adibita a scuole tecniche. La chiesa, fondata nel 1584, viene ristrutturata e abbellita nel Settecento. Restauri sono segnalati nel 1877 e nel 1928. Il dipinto con l'Assunta di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, collocato sulla parete sinistra dell'unica navata che comprende l'altare maggiore dedicata all'Annunziata e l'altare laterale destro di S. Benedetto, proviene dalla chiesa dell'ex convento francescano di S. Maria delle Grazie (ora Istituto scolastico salesiano) di cui costituiva la pala dell'altare maggiore. Analoga provenienza ha il dipinto con L'Adorazione del Bambino (sacrestia, parete d'ingresso) ritenuto dalla storiografia ottocentesca nicese opera delle figlie del Moncalvo. Dell'arredo conventuale benedettino rimane una porta lignea seicentesca sistemata al pian terreno dell'Ospedale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100141779
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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