angeli musicanti

decorazione plastica,

La decorazione si svolge sulle lesene all'ingresso della cappella e nel sottarco e consiste in un susseguirsi di putti reggenti dei tondi decorati all'interno da elementi vegetali dorati e raccordati da rami. Sulla volta della cappella cartelle polilobate raccordate da racemi e contenenti all'interno angeli. Dal soffitto la decorazione si estende alla parete occupata dall'altare con festoni retti da due angeli poggianti sul fastigio terminale dell'ancona e da lati due angeli poggianti sull'arco spezzato della trabeazione. Le pareti laterali sono occupate da due nicchie, sovrastate da un timpano rotto e racchiudente all'interno un tondo dorato con cornice costituita da motivi vegetali ad incastro, e sui lati due putti che lo reggono. Un motivo a festone pende sulla parete soprastante. I tondi già occupati dai Misteri del Rosario, sono attualmente vuoti. Due angeli alla sommità dell'arco di ingresso reggono una cartella con decorazioni a volute

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Ameno (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non si conoscono con esattezza gli anni della messa in opera del nuovo apparato della cappella. Già nel 1662 Odelscalchi, nel corso della sua visita pastorale, sottolineava la necessità di ritoccare i Misteri allora collocati "sopra la muraglia d'intorno all'altare". Ma nel 1698 la descrizione della cappella si limita a citare l'altare di marmo e la statua della Madonna, mentre non prende in considerazione gli stucchi, presumibilmente non ancora eseguiti. Una prima citazione complessiva del nuovo apparato decorativo è solo nell'inventario del 1725: "all'intorno e alle pareti vi sono li Misteri del Rosario fatti a stucco moderni con due statue molto simili laterali una di San Domenico, l'altra di Santa Caterina". Non si conosce il nome dei pittori artefici dei Misteri, ad eccezione di due tondi, Adorazione e Visitazione, riferiti dal Cotta a Giovanni Antonio de Groot: questo dato può essere indicativo per suggerire un post quem per la decorazione, poiché tale pittore ritorna in Italia, dopo un soggiorno ad Amsterdam, solo nel 1699, ma la scomparsa dei dipinti rende problematica un'ulteriore discussione del problema. Gli stucchi utilizzano un linguaggio lombardo di fine Seicento e sono presumibilmente dovuti alla mano di un artefice ticinese al momento non identificato, in assenza di un repertorio di immagini che renda possibili confronti plausibili. Si noti la derivazione romana dei tondi retti da putti (Basilica di San Pietro), una tipologia già utilizzata da Agostino Silva a Morbio Inferiore. Particolarmente suggestiva è l'ideazione di due ovali dorati, sovrastanti le nicchie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100141621-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI cartella sopra l'arco d'ingresso - SS. REGINA DI AMENO PREGATE PER NOI E NOI RICORRIAMO A VOI - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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