Vittoria alata regge il ritratto di Giovanni Battista Bottero

statua post 1888 - ante 1899

La Vittoria alata, col corpo nudo solo con una cintura in vita con pendenti, stante, ha il braccio sinistro teso in alto, e nella mano sinistra regge una fiaccola; la gamba sinistra è flessa all'indietro. Capelli ricci raggruppati in uno chignon; lunghe ali distese ripiegate dietro il corpo. Con la mano destra regge un medaglione su cui è ritratto a bassorilievo un uomo a mezzobusto, al cui lato destro è una penna d'oca. La Vittoria schiaccia con il piede destro un cappello a tricorno. Basamento marmoreo cilindrico con piede più largo; sul lato frontale, all'interno di un cartiglio, è targa con iscrizione con contorno mistilineo

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ incisione/ doratura
    Marmo
  • MISURE Profondità: 60
    Altezza: 190
  • ATTRIBUZIONI Tabacchi Odoardo (1831/ 1905): disegnatore
    Sperati Emilio (notizie Dal 1883): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE VILLARBASSE (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Odoardo Tabacchi, di nascita e formazione lombarda, dopo aver frequentato fino al 1851 i corsi di scultura presso l'Accademia di Brera, continuò i suoi studi a Roma e Firenze; rientrò a Milano nel 1860, dove lavorò nella bottega di Magni e collaborò con Antonio Tantardini alla realizzazione del monumento a Cavour. Nel 1867 Vincenzo Vela lo scelse quale suo successore alla cattedra di scultura dell'Accademia Albertina di Torino: iniziò da questo momento un periodo di grande operosità, in cui si definì anche la sua personalità e un suo stile autonomo. Per la città di Torino eseguì i monumenti a Pietro Paleocapa, ministro dei Lavori Pubblici (1869-1871), Giovanni Battista Cassinis, avvocato e presidente della Camera (1873), Salvatore Pes di Villamarina (1881); fornì inoltre il bozzetto per la statua del Genio alato che sovrasta il monumento per il Traforo del Cenisio (1871-1879). Nel 1883 Tabacchi vinse il concorso per il monumento a Giuseppe Garibaldi da collocarsi in Lungo Po Cairoli, per la cui fusione lo scultore si avvalse del milanese Emilio Sperati, da lui chiamato a Torino l'anno seguente. A Sperati Tabacchi affidò da quel momento tutta la sua ricca produzione, dai monumenti ai bronzi funerari; lavorò a monumenti per la Lombardia, il Veneto e altre città del Piemonte (Asti, Casale, Biella) e negli ultimi decenni realizzò anche bronzetti di piccole dimensioni raffiguranti figure di genere, soprattutto femminili, molto popolari e replicate. Per Odoardo Tabacchi si vedano, tra gli altri, De Gubernatis A., Dizionario degli artisti italiani viventi, 1889, pp. 500-501; Calderini M., Odoardo Tabacchi, in L'arte all'Esposizione del 1898 a Torino, n. 3, 1898, pp.17-20; Brizio A. M., voce Tabacchi Odoardo, in Enciclopedia Italiana Treccani, vol. XXXIII, 1937, p. 138; Di Maio L., scheda e biografia, in Corgnati M., Mellini G., Poli F. (a cura di), Il lauro e il bronzo. La scultura celebrativa in Italia 1800-1900, Torino 1990, p. 81 e pp. 170-171; Panzetta A., schede e biografia, in Maggio Serra R. (a cura di), Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. L'Ottocento - Catalogo delle opere esposte, 1993, p. 183 e p. 420; Panzetta A., Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, Torino 1994, vol. I, p. 262. In collaborazione con Sperati, Tabacchi realizzò anche il monumento a Giovanni Battista Bottero (1822-1897), giornalista e deputato, che fondò nel 1848, con F. Govean e A. Borella, il giornale "L'Italiano - Gazzetta del Popolo", e fu per alcuni decenni appassionato pubblicista e sostenitore della politica di Cavour: Locorotondo G., voce Bottero Giovanni Battista, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 13, 1971, pp. 432-441. L'iscrizione sulla targa del piedistallo indica che il monumento fu commissionato da colleghi e amici del giornalista in occasione del quarantesimo anno dalla fondazione della Gazzetta (1848-1888). Di Maio L., 1990, p. 171 e Panzetta A., 1994, vol. I, p. 262, indicano come data di realizzazione dell'opera il 1899, senza rendere nota la fonte di questa notizia; si potrebbe quindi pensare ad una realizzazione rimandata nel tempo a causa dei numerosi impegni lavorativi di Tabacchi, che la morte di Bottero, avvenuta nel 1897, rese non più procrastinabile; anche se undici anni dalla commissione all'esecuzione sembrano un po' troppi, per il momento, in mancanza di ulteriori dati, si è preferito indicare la realizzazione del monumento tra le due date. L'opera faceva parte del patrimonio della Gazzetta del Popolo, e fu acquistata dal proprietario di Villa Schiari in occasione del fallimento del giornale, nel 1980 ca. (comunicazione orale). Il numero 885 a potrebbe riferirsi ad un inventario patrimoniale della Gazzetta.; La figura della Vittoria, con fiaccola e lunghe ali, reggente il medaglione con il ritratto di Bottero e la penna, allusiva alla sua professione di scrittore, ricorda in parte il Genio della scienza posto sulla cima del monumento a ricordo del lavoro per il Traforo del Frejus (1871-1879)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100140474
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI basamento, lato frontale, targa - AL/ DOTT. G. B. BOTTERO/ PUBBLICISTA/ CHE/ ALL'EDUCAZIONE POLITICA DEL POPOLO/ ALLA LOTTA CONTRO OGNI PREGIUDIZIO/ CONSACRO' LA VITA/ NEL XL ANNO/ DALLA FOND.NE DELLA GAZZETTA DEL POPOLO/ AMMIRATORI ED AMICI/ OFFRONO - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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