Vittoria alata regge il ritratto di Giovanni Battista Bottero

statua,

La Vittoria alata, col corpo nudo solo con una cintura in vita con pendenti, stante, ha il braccio sinistro teso in alto, e nella mano sinistra regge una fiaccola; la gamba sinistra è flessa all'indietro. Capelli ricci raggruppati in uno chignon; lunghe ali distese ripiegate dietro il corpo. Con la mano destra regge un medaglione su cui è ritratto a bassorilievo un uomo a mezzobusto, al cui lato destro è una penna d'oca. La Vittoria schiaccia con il piede destro un cappello a tricorno. Basamento marmoreo cilindrico con piede più largo; sul lato frontale, all'interno di un cartiglio, è targa con iscrizione con contorno mistilineo

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ incisione/ doratura
    Marmo
  • ATTRIBUZIONI Tabacchi Odoardo (1831/ 1905): disegnatore
    Sperati Emilio (notizie Dal 1883): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE VILLARBASSE (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Odoardo Tabacchi, di nascita e formazione lombarda, dopo aver frequentato fino al 1851 i corsi di scultura presso l'Accademia di Brera, continuò i suoi studi a Roma e Firenze; rientrò a Milano nel 1860, dove lavorò nella bottega di Magni e collaborò con Antonio Tantardini alla realizzazione del monumento a Cavour. Nel 1867 Vincenzo Vela lo scelse quale suo successore alla cattedra di scultura dell'Accademia Albertina di Torino: iniziò da questo momento un periodo di grande operosità, in cui si definì anche la sua personalità e un suo stile autonomo. Per la città di Torino eseguì i monumenti a Pietro Paleocapa, ministro dei Lavori Pubblici (1869-1871), Giovanni Battista Cassinis, avvocato e presidente della Camera (1873), Salvatore Pes di Villamarina (1881); fornì inoltre il bozzetto per la statua del Genio alato che sovrasta il monumento per il Traforo del Cenisio (1871-1879). Nel 1883 Tabacchi vinse il concorso per il monumento a Giuseppe Garibaldi da collocarsi in Lungo Po Cairoli, per la cui fusione lo scultore si avvalse del milanese Emilio Sperati, da lui chiamato a Torino l'anno seguente. A Sperati Tabacchi affidò da quel momento tutta la sua ricca produzione, dai monumenti ai bronzi funerari; lavorò a monumenti per la Lombardia, il Veneto e altre città del Piemonte (Asti, Casale, Biella) e negli ultimi decenni realizzò anche bronzetti di piccole dimensioni raffiguranti figure di genere, soprattutto femminili, molto popolari e replicate. Per Odoardo Tabacchi si vedano, tra gli altri, De Gubernatis A., Dizionario degli artisti italiani viventi, 1889, pp. 500-501; Calderini M., Odoardo Tabacchi, in L'arte all'Esposizione del 1898 a Torino, n. 3, 1898, pp.17-20; Brizio A. M., voce Tabacchi Odoardo, in Enciclopedia Italiana Treccani, vol. XXXIII, 1937, p. 138; Di Maio L., scheda e biografia, in Corgnati M., Mellini G., Poli F. (a cura di), Il lauro e il bronzo. La scultura celebrativa in Italia 1800-1900, Torino 1990, p. 81 e pp. 170-171; Panzetta A., schede e biografia, in Maggio Serra R. (a cura di), Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. L'Ottocento - Catalogo delle opere esposte, 1993, p. 183 e p. 420; Panzetta A., Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, Torino 1994, vol. I, p. 262. In collaborazione con Sperati, Tabacchi realizzò anche il monumento a Giovanni Battista Bottero (1822-1897), giornalista e deputato, che fondò nel 1848, con F. Govean e A. Borella, il giornale "L'Italiano - Gazzetta del Popolo", e fu per alcuni decenni appassionato pubblicista e sostenitore della politica di Cavour: Locorotondo G., voce Bottero Giovanni Battista, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 13, 1971, pp. 432-441. L'iscrizione sulla targa del piedistallo indica che il monumento fu commissionato da colleghi e amici del giornalista in occasione del quarantesimo anno dalla fondazione della Gazzetta (1848-1888). Di Maio L., 1990, p. 171 e Panzetta A., 1994, vol. I, p. 262, indicano come data di realizzazione dell'opera il 1899, senza rendere nota la fonte di questa notizia; si potrebbe quindi pensare ad una realizzazione rimandata nel tempo a causa dei numerosi impegni lavorativi di Tabacchi, che la morte di Bottero, avvenuta nel 1897, rese non più procrastinabile; anche se undici anni dalla commissione all'esecuzione sembrano un po' troppi, per il momento, in mancanza di ulteriori dati, si è preferito indicare la realizzazione del monumento tra le due date. L'opera faceva parte del patrimonio della Gazzetta del Popolo, e fu acquistata dal proprietario di Villa Schiari in occasione del fallimento del giornale, nel 1980 ca. (comunicazione orale). Il numero 885 a potrebbe riferirsi ad un inventario patrimoniale della Gazzetta.; La figura della Vittoria, con fiaccola e lunghe ali, reggente il medaglione con il ritratto di Bottero e la penna, allusiva alla sua professione di scrittore, ricorda in parte il Genio della scienza posto sulla cima del monumento a ricordo del lavoro per il Traforo del Frejus (1871-1879)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100140474
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2007
  • ISCRIZIONI basamento, lato frontale, targa - AL/ DOTT. G. B. BOTTERO/ PUBBLICISTA/ CHE/ ALL'EDUCAZIONE POLITICA DEL POPOLO/ ALLA LOTTA CONTRO OGNI PREGIUDIZIO/ CONSACRO' LA VITA/ NEL XL ANNO/ DALLA FOND.NE DELLA GAZZETTA DEL POPOLO/ AMMIRATORI ED AMICI/ OFFRONO - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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